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Caso scontrino a Ostia, 1 euro per ricaricare il telefono

Nuovo caso scontrino in Italia: alla cliente di uno stabilimento balneare di Ostia è stato chiesto un euro per ricaricare il proprio cellulare

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Smartphone in ricarica

Caso scontrino a Ostia: nel ristorante di uno stabilimento balneare, una cliente ha dovuto pagare per ricaricare il proprio smartphone alla presa di corrente, alla tariffa di cinquanta centesimi ogni mezz’ora.

Ostia, caso scontrino: un euro per ricaricare il telefono

Quanto successo a Ostia è stato raccontato sui social: la donna ha pagato un euro, avendo tenuto il suo cellulare alla presa di corrente per circa quarantacinque minuti. Su Facebook la cliente ha postato lo scontrino contenente la voce “charge”, vale a dire “ricarica”.

“Credo che con questo abbiamo toccato il fondo – ha scritto la donna sul post pubblicato – trenta minuti erano cinquanta centesimi, sono tornata dopo quarantadue minuti, un euro”. La cliente non si era recata al ristorante per pranzare: il locale fa parte dello stabilimento che frequenta abitualmente e durante una giornata in spiaggia, a un certo punto ha avuto la necessità di ricaricare il cellulare, chiedendo ai gestori di caricarlo: il posto indicato era il ristorante dello stabilimento.

Bisogna specificare che la cliente era stata avvertita del costo per ricaricare il proprio smartphone mentre si trovava nel ristorante dello stabilimento balneare di Ostia. Il post, pubblicato su un gruppo Facebook, come succede puntualmente in questi casi ha generato decine e decine di reazioni e commenti. In molti hanno manifestato tutto il proprio dissenso nei confronti di quanto successo, ma non manca chi ha provato a mettersi nei panni dei titolari del ristorante.

Qualcuno ha fatto notare che la cliente è stata avvertita prima, quando sapeva del costo della ricarica; altri hanno evidenziato come il servizio, finito sullo scontrino, al netto dell’Iva farà arrivare ben poco nelle casse del locale. Nel commento di un utente, si legge: “Il gestore dello stabilimento ha comunicato quanto le sarebbe costata la ricarica del dispositivo e la signora in questione l’ha accettato, quindi non capisco tutto questo stupore. In tutto questo, ha anche emesso regolare scontrino”.

Altri si sono schierati dalla parte dei titolari dello stabilimento di Ostia, provando a immaginare quanti, ogni giorno, chiedano di ricaricare i propri smartphone alla presa di corrente. C’è poi chi ha ricordato i rincari che riguardano l’energia elettrica, un fattore che certamente non bisogna tralasciare.

Gli ultimi casi scontrino in Italia

Quello di Ostia è solo uno dei tanti casi scontrino che hanno caratterizzato l’estate del 2025 in Italia: le cronache sono piene di episodi che riguardano diverse località del nostro Paese, dal Nord al Sud, passando per le isole.

Uno degli episodi più recenti è quello di una pasticceria di Firenze, dove i clienti pagano un euro in più per fermarsi al tavolo e consumare. A Ostuni un gruppo di visitatori, dopo aver ordinato un aperitivo in un locale del centro, si è ritrovato sullo scontrino l’addebito per la voce “musica”, pagando il sottofondo musicale a cura del dj.

Restando in Puglia, un locale ha chiesto cinquanta centesimi per una spolverata di pepe sulla pizza; a Bisceglie, invece, è stato pagato un sovrapprezzo per ingredienti tolti dalla pizza. Spostandosi al nord, una pasticceria di Oderzo ha fatto pagare un euro a due clienti che avevano chiesto una brioche tagliata a metà da condividere.