Milano invasa dai girasoli, Alessandro e il campo di via Dezza
La zona del campo da basket in via Dezza a Milano è invaso da mazzi di girasoli arrivati da tutta Italia per solidarietà alla famiglia di Alessandro

La città di Milano è in questi giorni nelle pagine di molti giornali per una vicenda tanto triste quanto commovente. Nel campetto di basket di via Dezza, nel quartiere milanese California, decine e decine di girasoli sono stati portati da cittadini, studenti, sportivi e associazioni per rendere omaggio ad Alessandro Meszely. Alessandro era un giovane ragazzo di 15 anni che nel 2017 ha perso la vita in quel punto per un malore improvviso.
Il campo, da allora, è diventato un luogo di memoria e ogni giorno la madre di Alessandro ha deposto qui un girasole. Negli ultimi mesi, però, quel girasole veniva portato via da ignoti. Quando la storia di questa vicenda si è diffusa, Milano ha risposto con un’ondata di solidarietà, trasformando il campetto di via Dezza in un mare di fiori.
La storia di Alessandro Meszely e del campo di via Dezza
Alessandro Meszely aveva solo quindici anni quando, l’11 ottobre 2017, è morto per un malore improvviso durante una partita a pallacanestro in un campetto di Milano. Da allora, i genitori Laura Scolari e Giorgio Meszely hanno fatto di quel punto del parco un luogo di ricordo e quasi ogni giorno negli ultimi anni raggiungevano il campetto di via Dezza per deporre un girasole. Il girasole, infatti, era il fiore preferito di Alessandro e anche i compagni gli avevano donato girasoli il giorno del funerale.
In otto anni Laura ha deposto circa duecento fiori, ma da qualche mese il fiore che lei depone con amore qualcuno lo strappa o lo rimuove. Laura ha anche messo un biglietto chiedendo che il fiore non venisse rimosso, ma la sua richiesta non è stata accolta. Ignoti hanno, quindi, continuato a strappare il fiore che la madre portava in omaggio al figlio. Questa storia, però, è stata ripresa negli ultimi giorni dal ‘Corriere della Sera’ e questo ha portato una reazione di affetto.
Le foto di quel girasole strappato, e poi rimesso, e poi ancora rimosso, hanno toccato molti cittadini di Milano e non solo. Così è iniziata una sorta di mobilitazione spontanea. In poche ore, al campetto sono arrivati mazzi di girasoli da persone di ogni età: residenti, sportivi, amici della famiglia, sconosciuti che avevano letto la storia. Il punto dove il fiore veniva tolto è diventato un’esplosione di giallo. Anche sui social ha cominciato a diffondersi l’invito “Inondiamo Milano di girasoli”, invitando tutti a portare un fiore ad Alessandro.
Il sostegno all’iniziativa dei girasoli: scuole, associazioni e mondo dello sport
La diffusione della vicenda sui giornali e sui social ha portato alla nascita di un raduno spontaneo fissato per sabato alle 14.30, con la comunità del basket in prima fila. Al campetto arriveranno ex campioni della pallacanestro e lo stesso presidente del Coni Lombardia, Marco Riva. Sempre il ‘Corriere della Sera’ racconta che diverse società di basket hanno, inoltre, espresso solidarietà e partecipazione.
Il sostegno non si è fermato al mondo dello sport e ai residenti della zona. Come riporta sempre il ‘Corriere della Sera’, la vicenda ha scatenato una mobilitazione generale che ha coinvolto scuole, società sportive, associazioni dilettantistiche ma anche persone residenti in diverse regioni in Italia. Qualcuno ha già immaginato che, un domani, quel campo possa chiamarsi “Il Girasole”, in omaggio al fiore che Alessandro amava e che oggi è diventato un simbolo.
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