Caso scontrino a Porto Cesareo: un euro per dividere la pizza
Nuovo caso scontrino in Italia: i clienti di un locale di Porto Cesareo, nota località del Salento, hanno pagato un euro in più per dividere la pizza

Da Porto Cesareo, una delle località del Salento più frequentate dai turisti durante la stagione estive, arriva la notizia dell’ennesimo caso scontrino che contraddistingue l’estate italiana: un locale ha fatto pagare un euro in più per dividere una pizza.
Caso scontrino a Porto Cesareo, un euro in più per dividere la pizza
L’episodio è accaduto nella serata di sabato 13 settembre 2025 a Porto Cesareo, meta turistica situata sulla costa ionica della penisola salentina, nonché sede dell’area naturale marina protetta Porto Cesareo e della riserva naturale regionale orientata Palude del Conte e Duna Costiera.
Sullo scontrino di un locale non è passata inosservata una voce, quella relativa al costo aggiuntivo per due clienti che avevano chiesto una pizza da dividere: un euro in più. Lo scontrino è stato pubblicato sui social e dalla foto circolata si possono leggere tutte le voci: oltre al coperto, ci sono le varie bevande e pizze ordinate dai clienti e tra tutte spicca la voce “+ diviso 2” per una pizza Margherita, al costo di un euro.
Il costo aggiuntivo, seppur minimo, è bastato per dare vita alle immancabili discussioni che nascono di fronte a notizie del genere. Tra i tanti commenti, ce ne sono alcuni che hanno evidenziato una sorta di paradosso: con un guadagno minimo sul momento, gli esercenti rischiano di perdere di più in termini di immagine.
Tanti utenti del web hanno ritenuto eccessivo l’euro chiesto per il taglio della pizza Margherita da dividere in due, ma ci sono anche commenti di chi prova a mettersi nei panni dei titolari, facendo notare come la pratica di far pagare un costo aggiuntivo per dividere una portata stia diventando sempre più diffusa.
Di esempi simili ne sono successi a bizzeffe negli ultimi anni: dal sovrapprezzo per il ghiaccio nel bicchiere a quello per una fetta di limone, passando per il costo supplementare chiesto per modificare una pizza ordinata. Casi scontrino che diventano oggetto di polemiche nel giro di poche ore, facendo sollevare questioni legate più a questioni di principio e al rapporto tra i consumatori e i clienti, rispetto al mero risvolto economico che nella maggior parte dei casi è davvero irrisorio.
Gli altri casi scontrino dell’estate 2025 in Italia
Come detto di casi scontrino sono piene le cronache italiane e molti riguardano proprio l’estate del 2025. Per restare in Salento, si può citare la polemica sul panzerotto venduto a 4 euro in una sagra locale, prezzo ritenuto eccessivo da diversi utenti del web, anche se non sono mancati commenti da parte di chi si è detto disposto a spendere volentieri quella cifra per un prodotto genuino.
Spostandosi dal Salento ma restando ancora in Puglia, in un locale di Bari hanno fatto pagare 50 centesimi in più per una spolverata di pepe sulla pizza chiesta da un cliente. Sempre in un locale pugliese, durante un aperitivo un gruppo di clienti ha dovuto pagare il supplemento musicale a cura di un DJ.
Spostandosi verso il Centro Italia, invece, a Ostia una donna ha dovuto pagare un euro per poter ricaricare il proprio smartphone nel ristorante di uno stabilimento balneare. Tra i casi più recenti si può citare quello di Bologna, dove l’aggiunta di crema nel cornetto è costata un euro.
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