Caso scontrino a Roma: 60 euro per tè, tramezzino e spritz
C'è un nuovo caso scontrino in Italia: in un bar di piazza del Popolo a Roma, sono stati pagati 60 euro per un tè, un tramezzino e uno spritz

Un nuovo caso scontrino va ad aggiungersi ai tanti episodi che hanno contrassegnato il 2025 in Italia: questa volta siamo a Roma, dove è stato pagato un prezzo elevato per un tè, un tramezzino e uno spritz.
Caso scontrino in centro a Roma: 60 euro per spritz, tè e tramezzino
Il protagonista della vicenda è Marco Di Stefano, consigliere capitolino che ha raccontato l’accaduto attraverso un lungo post pubblicato sul suo profilo di Facebook: l’episodio è datato 8 dicembre 2025, la festa dell’Immacolata che a Roma ha visto l’inaugurazione dell’albero di Natale in piazza del Popolo.
Il consigliere ha raccontato che essendo in anticipo con la cerimonia, si è seduto al tavolo di un bar con la figlia e la moglie, ordinando uno spritz, un tramezzino e un tè con qualche pasticcino: “Dopo quindici minuti arriva la comanda con l’acqua per il tè senza la bustina di tè. Attendo qualche minuto che arrivi il cameriere per segnalare l’inconveniente; fatto ciò dopo due minuti mi arriva la bustina, ma senza zucchero; allora chiedo lo zucchero che puntualmente dopo due minuti mi arriva; preparo la mia calda bevanda, metto la bustina nell’acqua oramai non più calda e lo zucchero; sorseggio e mi accorgo che mi hanno portato camomilla anziché tè.
Non demordo, tento di incrociare lo sguardo con uno dei camerieri per chiarire l’equivoco inutilmente. Si alza mia moglie va dal cameriere e ricorda che avevamo chiesto tè e non camomilla. Dopo due minuti dei quasi venti passati dalla richiesta riesco finalmente a sorseggiare il mio agognato tè caldo. Chiedo il conto che non arriva, ci alziamo vado dal cameriere e qui la piacevole sorpresa: un disperato tè con tre pasticcini, uno spritz, un tramezzino, un ottimo servizio come sopra descritto per un totale di 60 euro e 60 centesimi rigorosamente senza scontrino fiscale, senza un menu fornito e/o esposto”.
Le reazioni sui social
Il lungo post su Facebook relativo al caso scontrino nel Centro Storico di Roma, ha scatenato decine e decine di commenti. Nella maggior parte dei casi, gli utenti si sono schierati dalla parte del consigliere capitolino, lamentandosi sia del prezzo elevato che del servizio.
Più di qualcuno ha scritto che avrebbe dovuto protestare per il conto salato, altri hanno fatto notare che avrebbe dovuto pretendere lo scontrino fiscale. In mezzo a tanti commenti, comunque, qualche utente ha fatto notare che in un bar di Piazza del Popolo, nel cuore della Capitale, è lecito aspettarsi un prezzo più alto rispetto a locali situati in altre zone.
Durante il 2025, in Italia sono stati diversi i casi scontrino che hanno acceso grandi dibattiti sui vari social network: uno dei più recenti risale al mese di settembre, quando a Milano è stato chiesto un sovrapprezzo per il taglio del pane.
Qualche mese prima episodio simile a Porto Cesareo: un euro in più per dividere una pizza. A Bologna, invece, lo stesso importo è stato chiesto per la crema nel cornetto, mentre in estate, in uno stabilimento di Ostia, qualcuno ha dovuto pagare (sempre un euro) per poter collegare il proprio smartphone alla rete elettrica e ricaricarlo.
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