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Caso scontrino in Sardegna, la denuncia della band GolaSeca

Prezzi pazzi in Italia, nuovo caso scontrino: l'ultimo episodio arriva dalla Sardegna ed è stato reso noto sui social dalla band isolana dei GolaSeca

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Scontrino

Prosegue l’estate degli scontrini pazzi in Italia: l’ultimo episodio è stato reso noto da parte della band sarda GolaSeca che sui social ha puntato il dito contro i prezzi esagerati di un locale dell’isola.

Caso scontrino in Sardegna, la denuncia dei GolaSeca

La nuova denuncia che riguarda i prezzi salati nelle varie località italiane è arrivata grazie a un post su Facebook dei GolaSeca: il gruppo ha raccontato che in un locale della Sardegna hanno chiesto 40 euro per un’insalata, una birra, una Coca-Cola e un tramezzino.

Il post, pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale dei GolaSeca, risale alla giornata di mercoledì 13 agosto 2025: “Cara Sardegna, i prezzi sono da fuori di testa – si legge nel post – un tramezzino, una 0.20, una Coca-Cola, un’ insalata di riso, 40 euro. Siete tutti fuori di testa date retta a me anzi date retta ai turisti che vanno da altre parti”.

Come succede puntualmente in questi casi, le parole della band sarda hanno scatenato decine e decine di commenti: la maggior parte degli utenti ha mostrato indignazione per l’episodio raccontato, condividendo appieno il pensiero dei musicisti. Ma c’è stato anche chi ha voluto rispondere, fornendo delle versioni alternative: un utente, infatti, ha sottolineato come i prezzi possano cambiare a seconda delle varie località della Sardegna.

Sardegna tra le località più care d’Italia

La denuncia dei GolaSeca è arrivata in un momento in cui la Sardegna, stando ai dati riportati da Assoutenti, è una delle regioni più care d’Italia: per trascorrere una settimana sull’isola, una famiglia di quattro persone può spendere più di 3.000 euro solo per gli alloggi, senza contare i costi relativi ai trasporti.

I prezzi dei biglietti per aerei e traghetti, in estate, salgono a dismisura. I rincari estivi, comunque, riguardano tutto il territorio nazionale: il Codacons ha parlato di un aumento medio del 30% rispetto al 2019 in settori come i trasporti, gli alloggi, la ristorazione e l’intrattenimento.

In media, rispetto al periodo precedente alla pandemia di Covid-19, gli aerei costano l’81,5% in più, i traghetti il 13,9% in più e per andare a cena fuori si pagano conti più salati del 22,5%. Nella top ten dei rincari estivi stilata dall’Unione Nazionale Consumatori, infine, troviamo diverse voci: dai prezzi del carburante a quello dei pacchetti vacanza, passando per gli stabilimenti balneari, i campeggi, il trasporto marittimo e l’affitto di posti auto e garage.

Gli ultimi casi scontrino

Come già specificato in precedenza, quello denunciato dalla band GolaSeca in Sardegna è solo l’ultimo dei casi scontrino in Italia nell’estate del 2025: uno dei più recenti riguarda il Trentino, dove nel menu di una malga è previsto il costo aggiuntivo di un euro per una forchetta in più destinata a chi vuole dividere in due un contro.

Altri due episodi sono arrivati dalla Puglia: uno da Bisceglie, dove la nuotatrice azzurra Elena Di Liddo ha raccontato di aver dovuto pagare un sovrapprezzo per aver chiesto un ingrediente in meno sulla pizza ordinata. L’altro caso scontrino pugliese, invece, è quello di un locale di Bari che ha chiesto 50 centesimi in più per una spolverata di pepe sulla pizza.