Questo sito contribuisce all’audience di

Virgilio InItalia

Da Vittorio è tra i migliori ristoranti al mondo secondo La Liste

La Liste ha inserito il ristorante Da Vittorio tra i migliori al mondo riconoscendone l'alta qualità in un panorama gastronomico internazionale

Pubblicato:

Valentina Alfarano

Valentina Alfarano

Editor & Coach Letterario

Lavorare con le storie è la mia missione! Specializzata in storytelling di viaggi, lavoro come editor di narrativa e coach di scrittura creativa.

Da Vittorio premiato da La Liste

La nuova edizione di La Liste, la guida francese che combina migliaia di valutazioni internazionali, ha portato una novità rilevante per l’Italia: tra i ristoranti analizzati attraverso il suo algoritmo, il ristorante Da Vittorio ha conquistato un posto di assoluto rilievo.

Perché Da Vittorio è tra i migliori secondo La Liste

Il ristorante Da Vittorio, nel cuore della campagna bergamasca, ha consolidato negli anni una reputazione costruita sulla qualità assoluta degli ingredienti e sull’equilibrio delle sue proposte.

A una decina di minuti dal centro di Bergamo, la tenuta che ospita il relais si estende per dieci ettari tra prati curati, campi sportivi e piccoli specchi d’acqua; un contesto immerso nel verde che ha contribuito a definire l’identità del luogo, progettato per un’ospitalità che unisce alta cucina e atmosfere rilassate.

La cucina, guidata dalla famiglia Cerea, ha sviluppato uno stile distintivo in cui la tradizione lombarda si è intrecciata con un approccio creativo capace di rinnovarsi nel tempo. Le materie prime (dagli scampi di Mazara del Vallo alle carni piemontesi, dai tartufi d’Alba ai funghi locali)hanno rappresentato il punto di partenza per menu che hanno privilegiato stagionalità, ricerca tecnica e accostamenti sempre più calibrati.

L’attenzione verso esigenze e sensibilità differenti ha portato a una proposta ampia, capace di coniugare cucina classica, reinterpretazioni e piatti orientati al benessere.

All’interno del relais, l’esperienza gastronomica è stata accompagnata da servizi pensati per un’accoglienza contemporanea, come la presenza di una postazione dedicata alla ricarica delle auto elettriche. Anche la pasticceria ha avuto un ruolo centrale: la passione di Enrico Cerea si è trasformata in un laboratorio votato alla sperimentazione, dove i dessert sono diventati una delle firme più riconoscibili del ristorante.

Come riportato su ‘Ansa’, Da Vittorio (già forte delle sue tre stelle Michelin) ha raggiunto per la prima volta il vertice di La Liste, affiancando nel gradino più alto altri nove ristoranti internazionali.

Quali sono gli altri ristoranti migliori al mondo secondo La Liste

La nuova edizione di La Liste ha evidenziato un gruppo ristretto di ristoranti che hanno ottenuto i punteggi più alti a livello internazionale. Accanto a Da Vittorio, nel vertice della classifica figurano realtà storiche e nuove conferme come Guy Savoy a Parigi, Cheval Blanc in Svizzera, Le Bernardin negli Stati Uniti e Schwarzwaldstube in Germania.

Tra i nuovi ingressi nella top mondiale sono emersi Robuchon au Dôme a Macao e il ristorante di Martin Berasategui in Spagna, insieme a eccellenze asiatiche come Lung King Heen a Hong Kong e Matsukawa in Giappone.

Nata nel 2015, La Liste è stata definita la “classifica delle classifiche” per il suo metodo basato su un algoritmo che ha raccolto valutazioni da più di 1.100 fonti tra guide, blog e testate internazionali.

La guida ha monitorato 38mila ristoranti e ne ha selezionati mille, costruendo una panoramica globale che ha ricomposto tendenze, preferenze e cambiamenti culturali nel mondo dell’alta cucina.

Il punteggio ottenuto da dalla famiglia Cerea con il loro Da Vittorio ha collocato l’Italia in un contesto fortemente competitivo, dove il Giappone ha dominato la top 100 e la Francia ha ottenuto una presenza importante nella fascia più alta della classifica.

Philippe Faure, presidente e fondatore della guida, ha commentato il risultato osservando quanto l’élite della gastronomia mondiale sia diventata un confronto serrato tra pochi nomi, aggiungendo: “Mi dispiace un po’ per gli altri”. Faure ha poi descritto lo scenario contemporaneo sottolineando come “Oggi l’alta ristorazione oscilla tra lusso e fallimento”.

Il decimo anniversario della guida ha rappresentato anche l’occasione per riflettere sui cambiamenti che hanno attraversato la ristorazione: dalla chiusura di una parte significativa dei ristoranti premiati negli anni passati, fino all’evoluzione degli stili, con un graduale abbandono dell’opulenza formale a favore di atmosfere più rilassate. Parallelamente, la cucina “instagrammabile” ha guadagnato terreno, mentre si è registrato un ritorno deciso verso prodotti locali e filiere ultra-corte.