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Bar cerca camerieri, purché non siano sardi: caso a Porto Torres

Polemiche per l'annuncio di lavoro pubblicato da un bar di Porto Torres che cercava camerieri purché non fossero sardi: il caso è diventato social

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Cameriere

Dalla Sardegna arriva la storia di un bar che ha pubblicato sui social un annuncio per la ricerca di camerieri, purché non fossero sardi.

Caso a Porto Torres: bar cerca camerieri purché non sardi

L’annuncio di ricerca personale postato sui social da un bar situato sul lungomare a Porto Torres ha scatenato una bufera. Nel post, poi rimosso, si leggeva che il bar “seleziona cameriere e camerieri di sala, barman e barlady preferibilmente non residenti in Sardegna”.

A rendere virale l’annuncio è stato un utente che lo ha condiviso sul gruppo Facebook ‘La voce del cittadino’: nel giro di poco tempo, ha attirato decine e decine di commenti, molti dei quali critici nei confronti del locale di Porto Torres, una delle mete più gettonate della Sardegna.

Nel 2023 aveva fatto notizia un altro annuncio di lavoro destinato ai camerieri, ma in quell’occasione in maniera positiva: per il nuovo locale di Monza di PizzAut (insegna gestita da ragazzi autistici)  si cercavano due cuochi e due camerieri con “una discreta conoscenza dei cartoni animati“. Un singolare annuncio di lavoro accolto con grande entusiasmo sui social.

La risposta del titolare

Il titolare del locale in questione, come riportato da ‘La Nuova Sardegna’, ha spiegato così i motivi dell’annuncio rivolto ai non residenti dell’isola, commentando all’interno del gruppo Facebook ‘La voce del cittadino’ dove un utente aveva condiviso il post:

“Abbiamo sempre avuto staff locali, ma mai come quest’anno abbiamo avuto difficoltà. E il problema non è il portotorrese o il sassarese, ma il genitore del ragazzino locale maleducato, inaffidabile, non professionale. Non vi lamentate se state crescendo una generazione di persone che non hanno un futuro, viziate e che non danno valore al denaro”.

Sempre il titolare, nel commento, ha spiegato che il locale “Seleziona già per la prossima stagione persone valide sia sassaresi, di Porto Torres ma anche non residenti che magari parlano le lingue perché in una città Turistica, se così la volete identificare, bisogna parlare almeno l’inglese, e che magari se firmano un contratto fino al 30 settembre rimangano e non ti lascino dall’oggi al domani con scuse futili. Ben vengano i portotorresi e sassaresi validi ma purtroppo pochi ce ne sono realmente affidabili”.

Come successo per l’annuncio, anche il commento del titolare del locale è scomparso dai social quando il post presente sul gruppo Facebook è stato cancellato.

Polemiche social: il recente caso scontrino in Sardegna

Di recente un altro episodio avvenuto in Sardegna aveva creato un dibattito animato sui social: riguarda un caso scontrino denunciato dalla band locale dei GolaSeca.

Il gruppo musicale, su Facebook, aveva pubblicato un post in cui parlava del caro prezzi in Sardegna: nello specifico è stato raccontato che in un locale, un tramezzino, una birra, un’insalata e una Coca-Cola sono stati pagati 40 euro.

“Cara Sardegna, i prezzi sono da fuori di testa – si legge nel post social – un tramezzino, una 0.20, una Coca-Cola, un’ insalata di riso, 40 euro. Siete tutti fuori di testa date retta a me anzi date retta ai turisti che vanno da altre parti”.