Questo sito contribuisce all’audience di

Virgilio InItalia

Cucina italiana Patrimonio Unesco ma per Barbieri siamo "dementi"

La cucina italiana è stata eletta Patrimonio Immateriale dell'Unesco. Chef Barbieri, prima dell'annuncio, aveva spiegato perché non viene valorizzata

Pubblicato:

Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

La cucina italiana è diventata ufficialmente Patrimonio Immateriale dell’Unesco: una notizia accolta con grande entusiasmo, dalle istituzioni agli addetti ai lavori. Bruno Barbieri, intervistato da ‘Repubblica’ prima dell’annuncio, aveva affrontato il tema legato alla valorizzazione del settore, evidenziando delle lacune.

Cucina italiana Patrimonio Immateriale dell’Unesco

Nella giornata di mercoledì 10 dicembre 2025, è arrivato l’annuncio ufficiale: la cucina italiana è la prima al mondo a entrare nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco.

Il comitato intergovernativo dell’organizzazione, riunito a Nuova Delhi in India, ha approvato la candidatura della nostra cucina, confermando la valutazione preliminare positiva dello scorso novembre. Un riconoscimento storico: mai, prima di oggi, era stata premiata una tradizione culinaria nella sua globalità.

Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio, ha accolto con soddisfazione la notizia, dichiarando in un video-messaggio: “È uno storico riconoscimento che onora il popolo italiano e celebra la nostra identità, è con grande emozione e orgoglio che l’Italia accoglie questa decisione”.

Anche il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha accolto con orgoglio l’annuncio arrivato da Nuova Delhi: “Dopo due anni di lavoro, la cucina italiana ottiene finalmente il riconoscimento come Patrimonio dell’Umanità, sancendo la sua identità di simbolo del Made in Italy, bello, buono e di qualità – le parole del Ministro riportate da ‘Agenzia’ Vista’ – questo traguardo valorizza il lavoro di generazioni di produttori, ristoratori e scuole alberghiere, che custodiscono e trasmettono il sapere gastronomico”.

Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, presente in India dove la commissione ha eletto la cucina italiana Patrimonio Immateriale dell’Unesco, ha esultato dicendo: “Si vince quando c’è un grande gioco di squadra, oggi siamo fieri della nostra cucina, che non è soltanto un qualcosa che si realizza ai fornelli ma rappresenta la nostra identità, la nostra storia e la nostra cultura. A nome del governo italiano voglio ringraziare tutti coloro che si sono impegnati per raggiungere questo obiettivo, voglio ringraziare anche tutte le nostre ambasciate e i nostri consolati”.

Chef Barbieri e la mancata valorizzazione della cucina italiana

Nel corso di un’intervista concessa da Bruno Barbieri a ‘Repubblica’, quando allo chef è stato chiesto se l’Italia stesse valorizzando come si deve la propria cultura enogastronomica candidata a diventare patrimonio immateriale dell’Unesco (titolo poi ottenuto), chef Bruno Barbieri aveva risposto così, prendendo come esempio un suo recente viaggio a Miami:

“Siamo dei dementi, nelle ultime settimane sono stato a Miami e qui, come ovunque nel mondo, ogni prodotto italiano crea status symbol. Dal pacco di pasta al ristorante. E da noi occorrono ancora anni e tonnellate di carte prima che un ragazzo possa aprire anche un semplice bistrot. Ma siamo pazzi? Siamo seduti sull’oro e facciamo zero”.

Allo chef è stato fatto presente che gli sarebbe toccato un impegno in politica se avesse voluto migliorare qualcosa. La risposta è stata chiara: “Non ho mai pensato a un impegno diretto e non mi hanno mai proposto una candidatura. Ma qualcosa al Ministro del Turismo la potrei suggerire”.

Interpellato sull’inizio della nuova stagione di MasterChef che lo vede ricoprire come sempre i panni di giudice, Barbieri ha rivelato cosa suggerirà ai nuovi concorrenti: “Che il futuro della cucina, come quello del pianeta intero, è nella sostenibilità. Non bisogna buttar via niente, neanche lo scarto della verdura”.