Caso scontrino a Bologna: 1 euro per la crema nel cornetto
Nuovo caso scontrino in Italia: questa volta siamo a Bologna, dove una donna ha dovuto pagare un euro in più per l'aggiunta della crema nel cornetto
Non si fermano le notizie legate a casi scontrino in locali sparsi su tutto il territorio nazionale: l’ultima arriva da Bologna, dove la cliente di un bar ha pagato un sovrapprezzo per la crema nel proprio cornetto.
Caso scontrino a Bologna: un euro per l’aggiunta della crema nel cornetto
Il racconto dell’episodio, riportato da ‘Repubblica’, è di una cittadina bolognese che ha fatto colazione in un bar del Capoluogo emiliano: “Dopo aver fatto le analisi del sangue, essendo a digiuno, ero molto affamata, così sono entrata in questo bar dall’arredamento moderno – ha spiegato la cliente – ho chiesto una brioche alla crema, non ne avevano già pronte, me l’hanno preparata. Senza dirmi che per questo avrei pagato di più”.
La donna ha raccontato che nell’ordinare un cappuccino, le è stato chiesto se lo volesse doppio e la risposta è stata affermativa: “Ordino un cappuccino, mi chiedono se voglio provarlo doppio e dico di sì, ragionando fra me e me che avrei speso un euro in più del solito, perché normalmente quello è il rincaro su un cappuccino normale. Mi domandano quale miscela io preferisca, Guatemala o Honduras. Scelgo la seconda. Poi faccio colazione lì al bancone. Vado a pagare, e mi chiedono otto euro”.
Il prezzo totale pagato alla fine per la donna è stato sproporzionato: “Ero convinta di spendere 5, massimo 6 euro, non certo 8 per una colazione. Sbito in centro storico e conosco i prezzi dei locali, con 8 euro a Bologna puoi tranquillamente pranzare, con un panino farcito con ottimi salumi. Non c’era un listino prezzi. Certo, io non ho chiesto il costo della mia ordinazione, ma nemmeno il barista me l’ha indicato”.
Lo scontrino della colazione, finito sui social, riporta le seguenti voci: 2,50 euro per il cornetto, 1 euro per la crema, 4,50 euro per il cappuccino doppio. Totale 8 euro: un prezzo che la cliente non ha mandato giù. Sul web lo scontrino ha attirato diversi commenti, alimentando anche il solito dibattito tra chi si lamenta per prezzi e decisioni dei titolari dei locali e chi, invece, prova a mettersi nei panni dei gestori.
L’estate 2025 dei casi scontrino in Italia
L’episodio della colazione di Bologna va ad aggiungersi alla già nutrita lista di casi scontrino che hanno caratterizzato l’estate del 2025 in Italia. Uno dei più recenti è quello che riguarda uno stabilimento balneare di Ostia, dove una cliente ha dovuto pagare 1 euro per ricaricare il proprio cellulare al ristorante del lido.
Diversi episodi hanno riguardato la Puglia: a Ostuni, per esempio, alcuni visitatori si sono ritrovati addebitata sullo scontrino la voce “musica” che li ha portati a pagare il sottofondo musicale a cura del Dj in un locale del centro dove avevano ordinato un aperitivo.
Un altro locale pugliese, qualche giorno prima, aveva chiesto cinquanta centesimi per una spolverata di pepe sulla pizza. A Bisceglie una cliente ha invece dovuto pagare un sovrapprezzo per alcuni ingredienti tolti dalla pizza che aveva ordinato.
Sempre quest’estate, a Firenze una pasticceria ha deciso di far pagare un euro in più a chi decide di consumare al tavolo, mentre a Oderzo il sovrapprezzo è scattato per due clienti che hanno chiesto di tagliare una brioche a metà.
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