Caro biglietti Natale 2025, Littizzetto fa infuriare un sindaco
Tornare al Sud per le feste di Natale 2025 costerà molto ai fuorisede, dal momento che i prezzi dei biglietti sono schizzati alle stelle: scoppia la polemica

Migliaia di studenti e lavoratori fuorisede, che vivono da tempo al Nord Italia, si preparano per tornare a casa in occasione delle feste di Natale 2025. Ma, come ogni anno, i prezzi dei biglietti di treni e aerei sono schizzati alle stelle: permettersi un volo verso Sud è una vera impresa economica, soprattutto in un periodo storico che ha reso tutti un po’ più poveri. Luciana Littizzetto, nel corso del suo spazio a “Che Tempo Che Fa”, ha dedicato una lettera pungente proprio a tutti coloro che si apprestano a spendere un salasso pur di riabbracciare la loro famiglia. E le sue parole hanno suscitato la polemica.
Luciana Littizzetto sui prezzi dei biglietti a Natale 2025
Quando si vive lontano dalla famiglia, tornare a casa per le feste è una vera gioia: tantissimi studenti e lavoratori fuorisede attendono con ansia la settimana di Natale per trascorrere qualche giorno con i loro affetti, sebbene questo significhi spesso dover affrontare una spesa ingente. Proprio durante i periodi festivi, infatti, i prezzi dei biglietti di treni e aerei schizzano alle stelle, tanto che trovare un’offerta almeno accettabile è un’impresa quasi impossibile. Luciana Littizzetto, nel corso della puntata di “Che Tempo Che Fa” di domenica 7 dicembre 2025, ha affrontato proprio questo argomento.
Prendendo spunto dalle notizie di cronaca, la comica torinese ha fatto notare come, per i fuorisede, sia più conveniente prenotare un volo aereo con scalo all’estero piuttosto che un volo diretto con destinazione Sud Italia. È un vero paradosso: da Milano a Catania, il biglietto costa ben 191 euro, ma facendo scalo a Cracovia è possibile spendere 110 euro. O, ancora più eclatante, il viaggio diretto da Bologna a Cagliari costa 179 euro, mentre con scalo a Malta solamente 37 euro. Con la sua ironia pungente, la Littizzetto ha voluto scrivere una lettera dedicata proprio ai tantissimi italiani che si apprestano al viaggio di ritorno verso Sud.
“Caro studente o lavoratore fuorisede, è arrivato per te il momento di tornare a casa per Natale” – ha esordito Luciana, facendo poi una panoramica della situazione critica riguardante i trasporti durante le feste. Il suo sarcasmo è durissimo: “Perché in Italia c’è il diritto allo studio, ma non c’è il diritto di tornare a casa senza fare il giro del globo”. E ancora: “Tu meriti rispetto. Meriti un Paese che non ti costringa a cambiare tre aerei per un abbraccio. Perché tu sei un pezzo bello dell’Italia che resiste, dell’Italia che si muove, studia, lavora, fatica, ma anche di quella che non si dimentica mai da dove viene”.
La polemica del sindaco Mellone di Nardò
Nonostante la chiarissima critica verso l’insostenibile aumento dei prezzi dei biglietti verso il Sud, le parole di Luciana Littizzetto hanno dato adito alla polemica. A rispondere alla sua lettera è il sindaco Giuseppe Mellone di Nardò, paesino pugliese situato in provincia di Lecce. “Salentini fuorisede, quanto vi costa tornare a casa ad abbracciare la mamma? Ve lo dico io: troppo. A Natale è sempre la stessa storia: voli della speranza e voli a peso d’oro” – ha commentato il primo cittadino sui social network – “Diventiamo materia di scherno per la sinistra tutta Rolex e Caviale”.
La sua attenzione si concentra poi su una delle battute della Littizzetto, che tuttavia non era certo il punto fondamentale del discorso della comica torinese. Nella lettera declamata a “Che Tempo Che Fa”, aveva infatti accennato allo stereotipo della mamma del Sud: “Caro fuorisede, tua madre, patrimonio dell’Unesco, è ai fornelli per te da inizio agosto” – aveva ironizzato, elencando poi una serie di gustosissimi piatti tipici della tradizione meridionale. Parole che non sono piaciute a Mellone: “Luciana Littizzetto ci ha riso sopra. Uno stereotipo patriarcale da far venire l’infarto alle femministe”.
Eppure, nonostante l’ironia della Littizzetto, è chiaro che il suo intento fosse quello di mettere in mostra una contraddizione inaccettabile: non è possibile che un fuorisede sia costretto a spendere così tanto per tornare a casa, avendo come unica alternativa fare un giro lunghissimo all’estero per risparmiare qualcosa.
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