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Spesa di novembre: cosa costa di più

I prezzi di alimentari, ortofrutta, carne e pesce: ecco quali prodotti hanno registrato gli aumenti più significativi

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Il mercato alimentare presenta variazioni importanti nel corso dell’anno, che possono essere causate da disponibilità e stagionalità dei prodotti. Scopriamo insieme quali prodotti questo mese hanno subito rincari maggiori.

I principali rincari nel mese di novembre

Nel corso di novembre si osservano spesso movimenti significativi sui prezzi di prodotti legati alla stagionalità e alle tensioni sulle filiere. In particolare, categorie come ortofrutta, carne, pesce e olio tendono a mostrare fluttuazioni più evidenti rispetto ad alimenti confezionati o a lunga conservazione. Le cause possono andare dalla minore disponibilità di prodotto sul territorio alla variabilità dei costi di trasporto e produzione.

Ecco i dieci prodotti che tipicamente mostrano le maggiori variazioni in questa fase dell’anno, con osservazioni sulle loro dinamiche di prezzo.

Arance e altri agrumi: in novembre la domanda resta elevata per via della stagione fredda e della maggiore richiesta di vitamine. Quando le rese sono inferiori alle attese, gli agrumi possono far registrare rincari visibili.

Pomodori: con la fine della stagione estiva la disponibilità nazionale cala e il prezzo tende a salire, soprattutto per i pomodori da consumo fresco. Le importazioni possono attenuare i rincari, ma i costi logistici e climatici ne influenzano i listini. Insalate e foglie a taglio: la produzione in serra è costosa e le condizioni meteo possono ridurne la resa. Questo si riflette spesso in aumenti di prezzo nella prima parte dell’autunno e in inverno.

Patate e ortaggi invernali: alcune varietà conservano stabilità, ma particolari eventi climatici o problemi di stoccaggio possono generarne la scarsità e provocare incrementi delle quotazioni. Cipolle e aglio: articoli che seguono la stagionalità della raccolta e le scorte. Fluttuazioni nelle rese o aumenti dei costi di conservazione possono far emergere rincari localizzati.

Olio extravergine d’oliva: i prezzi dell’olio possono risentire molto della campagna olearia e di fenomeni internazionali. Novembre è un mese in cui si valutano i raccolti, e se la produzione è inferiore alle attese i listini tendono a salire.

Carne bovina: i costi di produzione e i prezzi dei mangimi influiscono sui listini della carne. Eventuali tensioni nelle filiere o aumenti dei costi energetici si traducono in aumenti al consumo, specie per tagli più richiesti. Pesce fresco (salmone, merluzzo e simili): la disponibilità e il costo della pesca o dell’acquacoltura, insieme a questioni legate ai trasporti, possono causare variazioni anche sensibili.

Uova e latticini: le quotazioni possono risentire dei costi di alimentazione animale e delle dinamiche di consumo stagionali. Formaggi stagionati, in particolare, a volte mostrano aumenti legati ai costi di produzione e allo stoccaggio.

Come leggere i dati sui prezzi

I dati si riferiscono all’ultimo mese disponibile e offrono una panoramica aggiornata dei prezzi. Per ogni prodotto sono indicati prezzo medio, calcolato sulla base delle quotazioni raccolte e validate. Le elaborazioni si basano su confezioni standard, per garantire comparabilità, ma i valori possono differire leggermente dai prezzi sugli scaffali. In ogni caso, i dati forniscono un utile orientamento sulle tendenze di mercato e aiutano a individuare i prodotti più convenienti.

Il presente articolo è stato redatto con l’ausilio di sistemi di intelligenza artificiale e con una successiva verifica e valutazione umana.