Militello, il borgo dei borghi amato da Pippo Baudo
Alla scoperta di Militello in Val di Catania, il borgo nel cuore di Pippo Baudo: qui è nato e ha mosso i suoi primi passi nel mondo dello spettacolo
La storia di Pippo Baudo è legata in maniera indissolubile a quella di Militello in Val di Catania, il borgo che gli ha dato i natali e che è rimasto sempre nel suo cuore, anche quando ha lasciato la Sicilia per iniziare la sua sfavillante carriera di conduttore televisivo a Roma per la Rai.
Militello, il borgo dei borghi nel cuore di Pippo Baudo
Pippo Baudo non ha mai dimenticato le proprie radici: orgoglioso siciliano, quando ha potuto ha sempre ricordato il suo paese di origine. Su ‘Ansa’ sono state riportate alcune dichiarazioni rilasciate dal Pippo Nazionale nei confronti del comune etneo:
“Militello è uno dei borghi più belli della Sicilia, per me è un grande onore che il mio nome si colleghi a Militello. Ritengo che il mio paese che, è una vera e propria città, sia un borgo bellissimo. Una villa comunale tenuta molto bene, piena di verde. E poi le chiese, un barocco eccezionale perché fa parte della Val di Noto che è il centro del barocco siciliano. Tre parrocchie, San Benedetto, Santissimo Salvatore e poi Santa Maria della stella”.
Durante un’edizione del concorso televisivo Borgo dei Borghi, legato alla trasmissione Kilimangiaro di Rai Tre, Pippo Baudo invitò i telespettatori a votare per il comune siciliano: “Il mio Militello è un grande borgo, votatelo”.
L’appello venne accolto perché proprio Militello è stato eletto Borgo dei Borghi 2025: prima posizione per lo splendido paese in provincia di Catania che ha preceduto Agliè, Vignanello, Aieta, Maiori, Lazise, Ischitella, Grado, Buggerru, Montechiarugolo, Corenno Plinio, Montalbano Jonico, Penne, Scarperia, Ala, Sirolo, Agnone, San Gemini, Deiva Marina e Nus.
Patrimonio UNESCO della Val di Noto
Situato sulle propaggini settentrionali dei monti Ibei, Militello in Val di Catania nel 2002 è stato inserito nella lista dei siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità UNESCO, insieme ad altre sette città tardo barocche della Val di Noto.
Nelle campagne di Militello vengono coltivati fichi d’India trasformati in una mostarda che ogni anno è celebrata in una sagra autunnale. Alla scomparsa di Pippo Baudo, il Comune ha dedicato a Pippo Baudo un post sulla propria pagina ufficiale di Facebook, pubblicando tante foto.
In molti, sui social, hanno invocato l’intitolazione di una strada o di una piazza a Militello in onore del grande Pippo Nazionale. Nel frattempo, è già arrivato l’omaggio del Teatro Sistina di Roma che ha annunciato di aver dato il suo nome a una poltrona, quella che era sempre riservata proprio a Pippo Baudo.
Pippo Baudo è nato a Militello il 7 giugno del 1936, figlio dell’avvocato Giovanni Baudo e della casalinga Innocenza Piracchio. Iniziò a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo nel suo paese natale, esibendosi al Cine Teatro Tempio che era di proprietà di un amico di famiglia.
Baudo era solito intrattenere il pubblico negli intervalli tra uno spettacolo e l’altro con prose e liriche, suonando anche il pianoforte. Pippo restò a vivere ancora per molti anni a Militello: da pendolare ha frequentato il liceo classico Spedalieri di Catania e poi l’università sempre nel capoluogo etneo, dove si laureò in Giurisprudenza.
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