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Roberto Parodi ha fatto arrabbiare i separatisti del Sudtirolo

Roberto Parodi, giornalista italiano molto attivo sui social, ha espresso la sua opinione sull'uso del tedesco a Merano ed è stato poi criticato

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Martina Bressan

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Roberto Parodi fa arrabbiare i separatisti in Sudtirolo

Roberto Parodi, giornalista e volto noto del piccolo schermo, è finito al centro di una polemica sui social che sta facendo molto discutere. Arrivato a Merano per festeggiare il Merano WineFestival, Parodi ha pubblicato sui social un video per alcuni molto provocatorio. Nel filmato il giornalista si lamentava della presenza della lingua tedesca sui cartelli pubblici e del fatto che, secondo lui, in un territorio che appartiene all’Italia si dovrebbe parlare esclusivamente italiano.

Le parole di Roberto Parodi sul Sudtirolo

Roberto Parodi è conosciuto per essere un personaggio diretto e spesso provocatorio. Questa volta il suo modo spontaneo, e a tratti irriverente, sta facendo parlare soprattutto nei social per le sue idee espresse durante un viaggio a Merano. Al centro ci sono le sue parole riguardo all’uso della lingua tedesca in Sudtirolo. Nel video pubblicato sui social, Parodi ha espresso un malcontento: si è detto irritato dal fatto che nei negozi, nei cartelli per strada e nelle comunicazioni si parli principalmente tedesco.

Ha definito la cosa una mancanza di rispetto verso l’italianità del territorio, arrivando a sostenere che, essendo “in Italia”, i cittadini dovrebbero comunicare in italiano. Il ‘Corriere della Sera’ ha ripreso quello che il giornalista ha detto nelle stories di Instagram: “Mi fa incazzare il fatto che qui ci sono tutti i cartelli in tedesco, tutti parlano tedesco, ma cosa parli tedesco? Nel 15-18 gli Alpini vi hanno conquistato. Viva l’Italia, parlare italiano visto che siamo in Italia”

Quelle frasi, pronunciate davanti alla telecamera, sono sembrate a molti sudtirolesi una provocazione superficiale e priva di fondamento. Le norme che regolano l’Alto Adige come una regione a Statuto Speciale garantiscono infatti un bilinguismo ufficiale. La lingua tedesca, infatti, è una componente fondamentale dell’identità locale, frutto di accordi e di un processo che ha permesso di evitare conflitti o secessioni. La reazione dei cittadini sudtirolesi, quindi, non si è fatta attendere.

La risposta dei sudtirolesi: indignazione e rivendicazioni

Tra i primi a replicare c’è stato Sven Knoll, leader del movimento indipendentista Südtiroler Freiheit (Libertà del Sudtirolo). Knoll da sempre sostiene l’idea che il Sudtirolo non sia realmente parte dell’Italia. Il leader ha colto al volo l’occasione e ha risposto con un video molto duro, nel quale ha accusato Parodi di voler negare ai sudtirolesi il diritto di parlare la propria lingua.

Il rappresentante politico ha poi invitato il giornalista a rimanere “a casa sua” se non è disposto ad accettare il bilinguismo. Le sue parole in merito sono state riprese sempre dal ‘Corriere’: “Mio caro signor Parodi, il Sudtirolo non è Italia, non lo è mai stato e mai lo sarà e se questo non le aggrada c’è una soluzione molto semplice: se ne resti a casa sua in Italia. Arrivederci!” Ma la risposta della popolazione è stata molto più articolata e, soprattutto, assai meno estremista.

Merano, come gran parte dell’Alto Adige, è una città dove la convivenza tra comunità italiane e tedesche è la quotidianità. E proprio da Merano sono arrivati molti commenti contrari all’esternazione di Parodi, sia da cittadini di lingua italiana che da cittadini di lingua tedesca. Molti hanno sottolineato che rispettare la Costituzione significa tutelare le minoranze linguistiche, non cancellarle.

Altri hanno ricordato che lo Statuto di Autonomia è un pilastro che ha garantito la pace in un territorio. C’è chi ha ironizzato sulle parole del giornalista, chi ha ipotizzato che avesse bevuto troppo al WineFestival e chi gli ha fatto notare che Merano è conosciuta in tutta Europa proprio per la sua identità bilingue.