Olivetti, la storia dell’innovazione in mostra alla Galleria Nazionale di Roma
Looking Forward. Olivetti: 110 anni di immaginazione: In mostra a Roma la storia dell'azienda che rivoluzionò l'informatica
Parlare di Olivetti significa interagire con un tessuto narrativo che attinge al mito e alla leggenda. Innovazione, qualità, impegno creativo, capacità di cogliere i segnali del futuro. Adriano Olivetti incarnava le qualità di Bill Gates e Steve Jobs messe assieme, molto prima che la Silicon Valley diventasse la capitale internazionale della tecnologia e dell’informatica.
La storia di Olivetti è oggi raccontata presso la Galleria Nazionale di Roma in occasione dei 110 anni dalla nascita dell’azienda italiana. Looking Forward. Olivetti: 110 anni di immaginazione, questo il nome della mostra che ricorda l’epopea di una delle aziende più iconiche della penisola, sarà visitabile fino al primo maggio nella Capitale.
L’esposizione è pensata per il grande pubblico interessato all’evoluzione del marchio italiano all’avanguardia, almeno in passato, in campo informatico, e mette in mostra alcuni dei suoi pezzi più pregiati. In mostra ci sono anche i prodotti che hanno reso immortale l’azienda fondata da Olivetti. La M1, la Lettera 22, la P101, la Valentine. Fotografie, spot pubblicitari, manifesti e soprattutto i principali protagonisti della rivoluzione portata avanti da Olivetti, completano l’opera.
Ilaria Bussoni, Manolo De Giorgi e Nicolas Martino, assieme all’importante collaborazione dell’Associazione Archivio Storico Olivetti, hanno curato l’allestimento della mostra. Un’operazione finalizzata non tanto a suscitare nostalgia, ma ad esaltare un’azienda che ha fatto epoca.
La mostra è divisa in due parti: nella prima parte, denominata “Raccolta Visiva” rappresenta un viaggio attraverso la modernità. La seconda invece si chiama “Disegnare la vita” e attraverso una serie di scatti fotografici, manifesti pubblicitari e parole chiave racconta l’eccezionale crescita dell’azienda di Ivrea. A raccontare il mito si sono susseguiti mostri sacri della fotografia come Henri Cartier-Bresson, Gianni Berengo Gardin, Ugo Mulas, Francisc Català Roca, Fulvio Roiter. Scatti che mostrano l’evoluzione dei prodotti e che accompagnano il visitatore nei meandri più profondi dell’azienda.
Oltre alle foto c’è anche una selezione di decine di manifesti tra i più esaltanti della produzione mondiale di Olivetti e una collezione delle locandine pubblicitarie di Giovanni Pintori tra la fine degli anni ‘50 e l’inizio dei ‘60.
Dalle tecniche dello scrivere bene alla tipografia, ma anche il design curato nei minimi dettagli, i progetti creativi per realizzare le idee divenute poi oggetti di culto, il percorso rievoca l’universo Olivetti, proiettato verso il futuro, accompagnando il visitatore in un viaggio fatto non solo di oggetti, ma di veri e propri sogni.
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