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Massari contro il pampapato ferrarese: "Una porcheria"

Le parole di Iginio Massari sul pampapato ferrarese sono diventate un caso: le reazioni alle critiche da parte del maestro dei pasticcieri italiani

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Iginio Massari avrebbe mosso delle critiche nei confronti del pampapato ferrarese, dolce tipico della tradizione di Ferrara, invitando a rivedere la sua ricetta per lui ormai datata.

Iginio Massari contro il pampapato ferrarese

Secondo quanto riferito da ‘Il Resto del Carlino’, Iginio Massari avrebbe criticato il patrimonio dolciario di Ferrara dove il maestro qualche giorno fa ha iniziato a registrare le puntate della nuova stagione di ‘Sweet Home’, programma sulla pasticceria italiana in onda su Food Network e Discovery.

Il maestro avrebbe detto che “il pampapato è una porcheria”, aggiungendo “è meglio che lo rivediate, tradizione non vuol dire fare le cose vecchie. Siamo quello che mangiamo oggi. Il principio di base è la curiosità e a Ferrara evidentemente, come pasticcieri, ci sono pochi curiosi. Tutte le ricette sono da rivedere, non si può restare ancorati alle ricette della storia di una volta”.

Le parole di Massari non sono passate di certo inosservate: tanti i cittadini di Ferrara che si sono risentiti per le critiche mosse verso il dolce tipico della città. In un’intervista rilasciata alla tv locale ‘Telestense Ferrara’, il vicepresidente della Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) nonché ferrarese doc Matteo Musacci ha dichiarato:

“Intanto se il maestro Iginio Massari ha voglia di darmi qualche consiglio per migliorare la nostra ricetta, che è la stessa dai tempi del mio bisnonno, ed è la ricetta di tanti nostri colleghi che lo fanno da tempo, ben venga. Parliamo però di un prodotto con una storia così lontana nel tempo che è nato nel monastero del Corpus Domini, che si è evoluto e ha raggiunto importanti traguardi anche all’Expo all’inizio del Novecento, e penso che definirlo una porcheria sia assolutamente fuori stile e anche un po’ troppo da ‘personaggio’ rispetto al pasticciere”.

Il pampapato di Ferrara ha origini che si ricollegano alla tradizione di preparare i “pani arricchiti” durante le festività natalizie: la ricetta nacque nei conventi di clausura nel XVII Secolo, quando venne rielaborato un dolce a base di frutta secca e spezie. Il dolce tipico di Ferrara è a base di cioccolato fondente, sie nell’impasto che nella glassatura esterna. Tra gli ingredienti troviamo le nocciole, le mandorle, i pinoli, la frutta candita, l’uvetta, le noci e la cannella.

I precedenti: gli attacchi contro cassata e croissant sferici

Quella rivolta al pampapato ferrarese non è la prima critica mossa da Massari nei confronti di un dolce della tradizione: nel marzo del 2024 il decano dei pasticcieri italiani aveva parlato della cassata siciliana, dicendo che il dolce siciliano è poco esportabile all’estero perché troppo dolce.

“Vi siete mai chiesti perché il cannolo lo mangiano quasi in tutte le parti del mondo e la cassata no? Perché la cassata è troppo dolce, mentre il cannolo è stato regolato all’attualità” spiegò Massari, attirandosi diverse reazioni contrarie anche in quel caso.

Nello stesso periodo Massari disse la sua anche sui croissant sferici, tra i prodotti più innovativi diventati popolari anche grazie ai social. Il maestro, pur riconoscendo il croissant sferico una buona idea di marketing, ha evidenziato i suoi difetti dal punto di vista commerciale in quanto “poco adatto perché puoi fare una produzione estremamente limitata”.