I lucchetti dell'amore di Ponte Milvio ora sono al Colosseo
I lucchetti dell’amore di Ponte Milvio hanno lasciato il ponte storico per approdare al Colosseo è il nuovo emblema romantico della capitale?

Da anni a Roma si discute sul destino dei lucchetti dell’amore, diventati simbolo romantico e allo stesso tempo fonte di problemi per la città. Dopo l’addio a Ponte Milvio, l’usanza ha trovato un nuovo scenario nel cuore della capitale, accanto al monumento più conosciuto al mondo.
Perché i lucchetti dell’amore sono stati rimossi da Ponte Milvio
Un lucchetto dell’amore è un piccolo oggetto che due persone chiudono su un ponte, una grata o una cancellata per suggellare la promessa di un legame indissolubile; di solito vi sono incise iniziali, date o brevi dediche, mentre la chiave viene gettata via come segno di eternità.
Negli ultimi vent’anni, questo gesto ha avuto una diffusione globale: in molte città è stato tollerato o persino incentivato, in altre invece è stato classificato come atto di vandalismo, con conseguenti rimozioni periodiche.
A Roma il fenomeno si è imposto con forza negli anni Duemila, legato alla popolarità dei romanzi di Federico Moccia e delle trasposizioni cinematografiche. Nel film “Ho voglia di te” (2007), tratto dall’omonimo libro, i protagonisti, interpretati da Riccardo Scamarcio e Laura Chiatti, fissavano un lucchetto a un lampione di Ponte Milvio e lanciavano la chiave nel Tevere. La scena ha ispirato migliaia di coppie, italiane e straniere, che hanno replicato quel rito fino a riempire le strutture del ponte.
L’accumulo eccessivo di serrature ha avuto però conseguenze concrete: già nel 2007 un lampione cedette sotto il peso dei metalli e il Comune di Roma tentò di gestire la situazione installando catene apposite, ma l’ondata di nuovi lucchetti non si arrestò. Nel 2012 arrivò quindi la decisione definitiva: rimozione completa e divieto di ripetere il gesto a Ponte Milvio.
Vale la pena ricordare che la tradizione dei lucchetti non è esclusivamente italiana. Una leggenda serba, risalente alla Prima guerra mondiale, raccontava di una giovane maestra che perse il suo promesso sposo, innamoratosi di un’altra durante il conflitto. Le donne del villaggio, temendo simili destini, iniziarono a fissare lucchetti con i nomi dei fidanzati su un ponte locale, gettandone le chiavi nel fiume, un precedente che mostra come il gesto sia da sempre legato alla speranza di proteggere l’amore dalle avversità.
Dove si trovano oggi i lucchetti dell’amore al Colosseo
Negli ultimi mesi la tradizione ha trovato una nuova casa, naturalmente sempre a Roma. Passeggiando in piazza del Colosseo, in particolare lungo via di San Giovanni in Laterano, si notano centinaia di lucchetti agganciati alle grate che circondano il Ludus Magnus, l’antica caserma dei gladiatori; le piccole serrature ricoprono cancellate e ringhiere, creando un mosaico di metallo che attira la curiosità di turisti e passanti.
La scena si ripete anche nei pressi dell’Arco di Costantino, dove gli anelli di ferro delle colonnine di granito sono stati letteralmente colonizzati dai catenacci. Qui, come accadeva un tempo a Ponte Milvio, ogni lucchetto porta con sé una storia: iniziali incise, cuori disegnati con pennarelli indelebili, date di anniversari, fino alle scritte più audaci come richieste di matrimonio. Colori, dimensioni e forme variano, trasformando le cancellate in una sorta di galleria a cielo aperto.
Molti visitatori si fermano a contare i lucchetti più recenti o a leggere i nomi impressi sulle superfici, altri si limitano a fotografare la scena con lo sfondo dell’Anfiteatro Flavio. In assenza del Tevere, la chiave non può essere gettata nel fiume, ma il panorama compensa: chi posa lo sguardo sul Colosseo illuminato ha l’impressione di vivere una scena da film.
Le autorità hanno segnalato possibili problemi legati al decoro e alla conservazione delle strutture, ma al momento il fenomeno continua a crescere, sostenuto dall’attrattiva turistica e dall’efficacia mediatica dei social.
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