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Invasione di libellule anche in Lombardia: cosa sta succedendo

In Lombardia si segnalano numerosi avvistamenti di sciami di libellule che hanno sorvolato città e campagne con una presenza insolita e spettacolare

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Valentina Alfarano

Valentina Alfarano

Editor & Coach Letterario

Lavorare con le storie è la mia missione! Specializzata in storytelling di viaggi, lavoro come editor di narrativa e coach di scrittura creativa.

Negli ultimi giorni anche in Lombardia si sono moltiplicate le segnalazioni di enormi sciami di libellule: le immagini condivise sui social hanno mostrato nuvole compatte di insetti sorvolare centri abitati e campagne, destando curiosità e talvolta stupore. Un fenomeno non del tutto nuovo, che però quest’anno è apparso particolarmente evidente.

Cosa significano gli sciami di libellule in Lombardia

Gli esemplari osservati appartengono alla specie Anax ephippiger. Come riportato sul ‘Corriere della Sera’, Giacomo Assandri, docente di Zoologia del dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica di Alessandria, ha spiegato: “Si tratta di una libellula di medio-grandi dimensioni (6-7 centimetri) appartenente alla famiglia degli Aeshnidae e caratterizzata da un corpo slanciato e robusto, di colore bruno-giallastro”.

La specie è nota anche come libellula sella: “Il maschio ha un una vistosa macchia azzurra “a sella” all’inizio dell’addome. Le ali, trasparenti, hanno una caratteristica macchia ambrata”, ha chiarito Assandri.

Nonostante la spettacolarità degli sciami, la presenza di queste libellule non comporta alcun rischio per l’uomo. Anzi, il loro arrivo ha avuto un effetto benefico, seppur temporaneo, sulla riduzione di insetti fastidiosi.

Sempre Assandri ha ricordato: “Questi esemplari sono carnivore e predatrici, ma si nutrono quasi esclusivamente di piccoli insetti volatori, come ad esempio mosche e zanzare. Questi sciami che attraversano il nostro territorio non saranno la soluzione alla zanzara tigre, ma sicuramente possono incidere, anche se per un tempo limitato, su questi e altri fastidiosi insetti”.

Perché migliaia di libellule hanno invaso il Nord Italia

Le libellule hanno invaso i cieli del Nord Italia a causa della loro migrazione stagionale, un fenomeno naturale che accompagna il ciclo vitale di questa specie e che in alcuni anni risulta più evidente. In questo 2025 le particolari condizioni climatiche e ambientali hanno favorito una concentrazione insolita di esemplari, rendendo lo spettacolo più visibile rispetto al passato.

Giacomo Assandri ha osservato che “solo in alcuni anni la migrazione è evidente come quest’anno” e ha ipotizzato che “le risaie di vercellese-novarese e pavese rappresentino uno dei principali bacini riproduttivi per questa specie in Italia. Di fatto questo distretto risicolo è costituito da centinaia di chilometri quadrati con le caratteristiche ambientali apprezzate dalla specie (acqua bassa e calda). L’ultimo grande evento di migrazione massiva in Piemonte è stato ad esempio nel 2019”.

Gli sciami osservati tra Lombardia e Piemonte sarebbero formati da individui nati in Europa, “nello specifico questi giovani Anax sono la progenie di Anax arrivata dall’Africa, in particolare dall’Africa subsahariana, ma non in estate, bensì in primavera (tra marzo e maggio), che si sono poi accoppiati sul nostro territorio e hanno deposte le loro uova” ha chiarito lo stesso Assandri.

Il percorso migratorio punta verso sud-ovest e attraversa i valichi alpini del cuneese, come la Valle Po e la Valle Stura di Demonte. Secondo lo zoologo, !è evidente una direttrice che punta verso Sud Ovest. Ormai sappiamo che questi sciami attraversano le Alpi usando i passi delle vallate del cuneese, come la Valle Po o la Valle Stura di Demonte. Lo stesso fanno gli uccelli rapaci migratori diretti verso Gibilterra”.

Non si tratterebbe comunque di una novità assoluta: già a metà Ottocento l’entomologo Vittore Ghiliani, del Regio Museo di Scienze Naturali di Torino, aveva descritto la presenza di “torme innumerabili di insetti appartenenti al genere Anax” che percorrevano la penisola “divise in varie legioni e viaggianti per lo più di sera”.