Il Mausoleo di Augusto a Roma perde uno dei suoi simboli
Il Mausoleo di Augusto a Roma è oggetto di un progetto di restauro che prevede anche l'abbattimento dei cipressi considerati uno dei suoi simboli

Il Mausoleo di Augusto, una delle testimonianze più imponenti della Roma imperiale, torna al centro delle cronache. A far parlare questa volta non sono i lunghi lavori di restauro che lo riguardano, ma una decisione che sta facendo discutere: l’abbattimento degli storici cipressi che lo circondavano.
In piazza Augusto Imperatore addio agli storici cipressi
Costruito nel 28 a.C. per volontà del primo imperatore romano, il mausoleo di Augusto sorge nel cuore del centro storico nella nuovissima Piazza Augusto Imperatore. La struttura era stata concepita come un sepolcro destinato ad accogliere le spoglie di Augusto e della dinastia giulio-claudia e con il suo diametro di circa 87 metri è il più grande sepolcro circolare conosciuto del mondo antico.
Dopo secoli di abbandono, il monumento è stato oggetto negli ultimi anni di un vasto progetto di restauro tuttora in corso, con l’obiettivo di restituire alla città e ai visitatori un luogo dal grande valore storico e archeologico. L’immagine del mausoleo era legata anche alla presenza di un anello di cipressi che ne delimitava l’area verde, offrendo ombra e agendo come naturale cornice al sepolcro. Questi alberi, che erano divenuti uno dei simboli del sito, ora stanno scomparendo dato che sono nel piano di restauro della zona.
Il progetto di restauro del mausoleo, infatti, prevede una nuova sistemazione dell’area verde che circonda il monumento, con la realizzazione di un percorso in terra destinato a rendere più fruibile la visita e garantire la sicurezza dei passaggi. All’interno di questa riorganizzazione, i cipressi esistenti erano stati individuati come un elemento da sostituire.
Secondo quanto riporta ‘Roma Today’, la Sovrintendenza capitolina, in una nota diffusa già tempo fa, aveva spiegato che gli alberi risultavano in cattive condizioni a seguito di monitoraggi condotti dal CNR. Alcuni esemplari erano a rischio di caduta e potevano costituire un pericolo sia per i visitatori sia per le strutture archeologiche adiacenti. Da qui la decisione di procedere con l’abbattimento.
Le reazioni all’abbattimento e i progetti futuri a Roma
Secondo quanto dichiarato dalla Sovrintendenza, la sostituzione dei cipressi rappresenta un rinnovamento necessario per garantire sicurezza all’intera area. Al posto dei cipressi abbattuti saranno piantati nuovi esemplari della varietà Totem, una tipologia di cipresso che raggiunge un’altezza massima di circa dieci metri. I nuovi cipressi non richiederanno potature e saranno in grado di integrarsi armonicamente con il contesto architettonico della piazza.
In questo modo, si punta a mantenere la presenza simbolica di questi alberi senza però correre i rischi connessi agli esemplari preesistenti, giudicati troppo pericolosi. Nonostante le spiegazioni ufficiali, la notizia dell’abbattimento ha suscitato una forte reazione tra i cittadini e alcuni rappresentanti politici locali. ‘Roma Today’ ha raccolto le voci di chi ha assistito al taglio con incredulità e dispiacere.
“Quegli alberi ad alto fusto non erano soltanto elementi naturali: erano parte integrante dell’identità storica e paesaggistica di Piazza Augusto Imperatore”, ha commentato Lorenzo Minio Paluello, il capogruppo municipale di Roma Futura. “Il Municipio I non era stato informato di questa decisione, che ci è stata segnalata direttamente da cittadini increduli e addolorati di fronte alla distruzione di un patrimonio arboreo che apparteneva alla memoria collettiva del nostro quartiere e della città.”
Oltre al valore storico e simbolico, la polemica si concentra anche sulla questione ecologica. In un periodo segnato dai cambiamenti climatici e da estati sempre più calde, l’eliminazione di alberi secolari in un’area centrale suscita interrogativi sulla gestione del verde urbano. Anche se nuovi cipressi saranno piantati, infatti, serviranno molti anni prima che questi possano crescere.
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