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Le case dei sogni degli ultra miliardari in arrivo a Milano

Sempre più miliardari decidono di trasferirsi a Milano, incentivati anche da un regime fiscale agevolato, e molti cercano un determinato tipo di casa

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Martina Bressan

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Case dei miliardari in arrivo a Milano

Milano continua a imporsi come una delle capitali europee più ambite per chi ha disponibilità economica e desidera acquistare una residenza di lusso. La città lombarda, già punto di riferimento per moda, design e finanza, è diventata negli ultimi anni un polo attrattivo per milionari e miliardari di tutto il mondo, al pari di Londra e Parigi. Accanto a Milano, anche Roma compare tra le mete italiane più ricercate, ma è il capoluogo lombardo che sembra aver conquistato il podio internazionale.

Le tipologie di casa ricercate dai miliardari a Milano

Secondo il network immobiliare Barnes, che ogni anno pubblica la classifica delle città più ambite dai super-ricchi, Milano e Roma figurano entrambe nei primi posti, segno di un crescente interesse per l’Italia come destinazione residenziale di lusso. In particolare, Milano è ormai la terza città europea per numero di super ricchi residenti. Un caso emblematico è quello di Bernard Arnault, Ceo di LVMH e uno degli uomini più ricchi al mondo. Arnault, infatti, avrebbe deciso di stabilire la propria residenza in una dimora storica di assoluto pregio: la Casa degli Atellani, nel cuore di Milano.

Una residenza di valore inestimabile, con tanto di vigneto appartenuto a Leonardo da Vinci, acquistata per una cifra che supera i 60 milioni di euro. Secondo quanto si legge su ‘Milano Today’ gli ultra-ricchi non cercano semplicemente case grandi, ma proprietà che garantiscano un mix unico di comfort e prestigio. Terrazzi panoramici, ampi balconi, garage privati e superfici abitative molto estese sono tra i requisiti più richiesti.

Non è raro, si legge sempre su ‘Milano Today’, che due appartamenti vengano acquistati con l’intenzione di farne un’unica, immensa dimora. Gli acquirenti, quindi, non si accontentano di un attico qualunque, ma puntano a proprietà con un valore architettonico che va ben oltre la semplice metratura. Da Brera al Quadrilatero della Moda, passando per CityLife e Porta Nuova, le zone più richieste a Milano sono quelle che combinano lusso, centralità e pregio.

Milano attira sempre più super ricchi: la voce dell’agente immobiliare

Milano nel corso degli anni ha saputo trasformarsi in una metropoli internazionale capace di competere con le grandi capitali mondiali. La città è oggi il cuore pulsante di moda e finanza, ma vanta anche università di prestigio come l’Università degli Studi di Milano, considerata tra le migliori italiane. Ma a spingere i super ricchi a trasferirsi a Milano e comprare casa è anche un motivo particolare. Come sottolineano esperti e tributaristi, la calamita è il regime fiscale, ovvero la cosiddetta flat tax per i nuovi residenti.

Il mercato immobiliare di lusso a Milano, però, non è affatto semplice da soddisfare. Le case che rispondono agli standard richiesti sono poche e le nuove realizzazioni, soprattutto in zone centrali e di pregio, rarissime. Come si legge sempre su ‘Milano Today’, l’agente immobiliare Lorenzo Magni, intervistato da Presa Diretta su RAI 3, ha spiegato la sua visione: “Il mercato immobiliare è diventato molto più selettivo. Milano sta concentrando una grande domanda che, però, richiede certi standard e questi standard sono difficilissimi da trovare.”

In molti chiedono garage privato e un grande terrazzo, due caratteristiche non facili da trovare negli immobili in centro città. Poi l’agente immobiliare per spiegare la situazione riporta un caso particolare. Le sue parole sempre su ‘Milano Today’: “In un palazzo in una zona dell’alta borghesia milanese ci sono due appartamenti da 250 metri quadrati, le persone interessate ci chiedono di unirli. La richiesta, in totale, è di circa 5 milioni di euro”.