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Twiga, a ruba la tenda da 1500 euro. Ma è polemica sulla Versilia

Bilancio di fine estate per il Twiga, dove la tenda imperiale da 1.500 euro è andata a ruba, ma bisogna ragionare sull'offerta di tutta la Versilia

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Tempo di bilanci in Versilia: con la fine dell’estate sempre più vicina, si tirano le somme su quanto successo negli ultimi tre mesi in una delle località marittime più gettonate d’Italia.

Twiga, a ruba la tenda imperiale da 1.500 euro

Il 2025 è stato segnato da un cambio epocale in Versilia: l’avvicendamento tra Flavio Briatore e Leonardo Maria Del Vecchio alla guida del Twiga, il punto di riferimento per il turismo di alto livello.

Il nuovo corso dopo 24 ore nel segno di Briatore ha confermato la regola consolidata che vede i locali di zona andare “in letargo” nei mesi invernali, in attesa di riaprire nel 2026 a partire da Pasqua.

A tirare le somme sull’estate è stato Mario Cambiaggio, amministratore delegato della società che gestisce il Twiga. In un’estate caratterizzata dalle tante polemiche legate ai prezzi degli stabilimenti balneari in Italia, Cambiaggio ha raccontato a ‘Il Tirreno’ che la tenda imperiale vista battigia del Twiga “è andata a ruba ogni giorno al modico costo di 1.500 euro”, mentre per una tenda “ordinaria” si spendono dai 16.000 ai 18.000 euro a stagione.

“I tempi sono cambiati – ha spiegato l’Ad – oggi prevale il cliente imprenditore, magari meno conosciuto dal grande pubblico ma con enormi disponibilità economiche”. E sull’arrivo di Del Vecchio al posto di Briatore, Cambiaggio si è espresso così:

“I nuovi proprietari hanno giustamente imposto un cambio nel look del locale, investendo molto dal punto di vista economico, per poi lasciare, dopo qualche esperimento iniziale, sostanzialmente inalterato lo stile Twiga, inteso come dinner show, cena, musica da discoteca”.

Nel confronto con il resto d’Italia, alle prese con un calo di presenze, Cambiaggio ha spiegato “Diciamo che abbiamo retto discretamente, tutto molto bene nei week end e meno durante la settimana. Il numero dei clienti stagionali su spiaggia è rimasto lo stesso di un anno fa, ma è calata la durata della permanenza”.

Versilia, i limiti dell’offerta

Cambiaggio, nell’intervista a ‘Il Tirreno’, ha poi parlato dei limiti dell’offerta turistica versiliese, con servizi a volte non all’altezza delle richieste:

“Questa è una zona dove, alla voce prezzi, si chiede molto al cliente – ha spiegato Cambiaggio – ma se chiedi molto devi anche essere strutturato per dare molto e purtroppo non sempre è così. Gli alberghi all’altezza e pluristellati sono pochi, i servizi, vedi i collegamenti con i taxi sono scarsi, ci salva una buona ristorazione, ma non è sufficiente. La Versilia che pretende di essere esclusiva in realtà fa i conti con un’offerta non degna, talvolta, del proprio nome”.

Per Cambiaggio, che ha ricordato l’investimento di Giorgio Armani nella Capannina, indicandolo come “segnale straordinario perché riqualificherà un locale storico”, ha spiegato che la Versilia deve fare qualcosa per cambiare la propria offerta, rivolgendosi a una clientela più ampia:

“La Versilia non può e non deve essere un paese solamente per ricchi, ma bisogna garantire invece un’offerta complementare. Il Twiga, la Capannina e via dicendo vanno più che bene perché rispondono a un certo tipo di clientela fra lusso e alta qualità dei servizi, ma serve anche una proposta adeguata per chi ha meno disponibilità economica”.