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A Treviso contro i topi arrivano le esche al prosecco

La città di Treviso ha deciso di affrontare l'invasione di topi attraverso un piano mirato che prevederebbe anche l'uso di trappole al prosecco

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Martina Bressan

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Topi a Treviso

A Treviso i topi sono diventati una presenza sempre più preoccupante. La città veneta si trova a fronteggiare una vera e propria invasione di roditori, stimata in oltre 800 mila esemplari. Un problema che il Comune veneto ha deciso di affrontare con un piano che prevede interventi mirati ma anche molto innovativi.

Il problema dei ratti a Treviso

La diffusione dei ratti a Treviso non è certo recente ma ha assunto proporzioni sempre più rilevanti negli ultimi anni. I numeri parlato di almeno 800 mila ratti, ovvero circa dieci topi per ogni residente. I roditori si adattano con estrema facilità agli ambienti cittadini, dove trovano abbondanti fonti di cibo e rifugi. A rendere tutto più difficile è anche l’incredibile capacità riproduttiva dei topi. Una sola coppia può dare vita a oltre cento cuccioli in un anno e i piccoli sono fertili in pochi mesi.

Per questo ogni piano d’azione, per essere davvero efficace, deve non solo puntare su interventi strutturali ma anche sulla prevenzione. Il Comune trevigiano ha così deciso di dare una risposta concreta. A Ca’ Sugana, sede del municipio, è stata presentata ufficialmente la task force incaricata di monitorare e contenere l’invasione dei topi. Tra le misure che verranno messe in atto c’è anche quella di installare esche al gusto di prosecco, il prodotto veneto per eccellenza.

Le esche al Prosecco e altre soluzioni creative

La soluzione più curiosa messa in atto dal comune di Treviso per combattere la diffusione dei ratti in città è sicuramente l’uso di esche a base di Prosecco. L’idea di questa soluzione proviene da una storica azienda veneta, la “Mayer Braun” di Carbonera (Treviso), che ha già lavorato per derattizzare anche grandi metropoli come Londra, New York e Dubai. ‘Ansa’ ha ripreso le parole di Barbara Donadon, CEO della Mayer Braun: “Abbiamo pensato di utilizzare l’uva del prosecco per metterla all’interno delle nostre esche. Il topo si abitua ai gusti del territorio, mangia i rifiuti, ed è attratto da tutto quello che l’uomo ha scoperto; quindi abbiamo pensato di creare una un’abbinata con questa uva”. Le trappole contengono infatti uva del vitigno locale, ingrediente capace di attrarre i topi ormai abituati ai sapori del territorio.

Oltre alle esche aromatiche, il piano di Treviso prevede un’intensificazione del monitoraggio, con una maggiore frequenza di controlli nei punti più sensibili della città. A ciò si affianca una strategia di comunicazione che prevede la distribuzione di materiale informativo per sensibilizzare la cittadinanza. Un’attenzione particolare è rivolta ai ristoratori, coinvolti in una campagna per limitare la disponibilità involontaria di cibo per i roditori. Un’altra novità in programma è la spinta alla nidificazione dell’allocco, rapace notturno predatore naturale dei topi. Il sindaco di Treviso, Mario Conte, ha sottolineato come il successo del piano dipenda anche dalla collaborazione attiva di tutta la cittadinanza.

Treviso, purtroppo, non è un caso isolato. Da Nord a Sud, numerosi centri italiani stanno fronteggiando un aumento delle infestazioni. A Lodi, Asti, Torino, Caserta e, soprattutto, a Roma sono già state segnalate situazioni simili. In particolare nella capitale era stato attivato un piano con tre professionisti in grado di gestire campagne di derattizzazione e disinfestazione del territorio.