A San Giorgio una bambina ha trovato un "borsellino della sirena"
A San Giorgio una bambina di nove anni ha fatto un ritrovamento speciale in riva al mare che ha attirato la curiosità di bagnanti ed esperti locali
Una giornata in spiaggia può riservare sorprese inaspettate, soprattutto per chi ha l’occhio attento e la curiosità tipica dei bambini. È quello che è accaduto a San Giorgio, località costiera di Bari, dove una bambina di nove anni ha fatto un ritrovamento che ha incuriosito i presenti e acceso l’interesse degli esperti.
Cosa ha trovato la bambina sulla spiaggia di San Giorgio
Secondo quanto ricostruito, la piccola Loredana si trovava in spiaggia insieme al nonno Michele, al fratellino di cinque anni e a un cugino. Mentre giocava sulla battigia, le onde hanno trasportato a riva una piccola sacca scura, dall’aspetto curioso e apparentemente priva di valore. Il nonno, vedendola, ha ipotizzato che fosse soltanto un pezzo di plastica, invitandola a lasciarlo perdere.
L’oggetto, di colore scuro e dalla forma insolita, è stato però immediatamente riconosciuto dalla piccola grazie a nozioni apprese in ambito scolastico, trasformando una mattinata di mare in un piccolo evento di divulgazione naturale.
Come riportato su ‘La Gazzetta di Mezzogiorno’, Arianna Ferrara, mamma della bambina, ha raccontato: “Il nonno le diceva di lasciar perdere, che probabilmente era un oggetto di plastica. E invece lei insisteva, sostenendo che quello era un uovo di squalo. Lo sa benissimo perché ha frequentato un laboratorio a scuola. Le onde avevano trascinato l’uovo a riva, lo ha messo nel secchiello e lo ha portato a casa”.
La determinazione della piccola si è rivelata fondata: l’oggetto era infatti un “borsellino della sirena”, nome comune con cui vengono chiamate le teche ovigere di alcuni pesci cartilaginei. Queste strutture, resistenti e flessibili, sono progettate per proteggere le uova fino al momento della schiusa. Il ritrovamento non è inedito lungo le coste baresi, ma la prontezza con cui la bambina lo ha identificato ha colpito i presenti, diventando un esempio di come la sensibilizzazione ambientale possa partire dai banchi di scuola.
Cosa sono e a cosa servono i borsellini delle sirene
I borsellini delle sirene, conosciuti anche come mermaid’s purse o “borsette di Venere”, sono custodie naturali prodotte da razze e piccoli squali per proteggere le proprie uova. Di forma approssimativamente rettangolare o ovale, presentano quattro sottili appendici agli angoli che ne facilitano l’ancoraggio ai fondali marini o alle alghe, impedendo che vengano trascinate via dalle correnti.
Il colore varia dal marrone chiaro al nero intenso; talvolta la superficie appare lucida e liscia, altre volte opaca e striata. In controluce, se il guscio è ancora integro, si può intravedere la presenza dell’embrione. Una volta schiuse le uova, le teche vuote finiscono spesso trascinate a riva, dove vengono confuse con residui vegetali o rifiuti.
Dal punto di vista biologico, queste strutture sono composte principalmente da collagene, una proteina che conferisce loro resistenza e impermeabilità. Pur essendo inerti dopo la schiusa, se trovate in mare o appena spiaggiate e ancora contenenti uova di razza o di squalo, andrebbero lasciate dove si trovano per non compromettere il ciclo riproduttivo degli animali.
La credenza popolare le associa alle sirene perché la loro forma ricorda un piccolo borsellino, che, secondo le leggende, queste creature mitologiche avrebbero usato per custodire gioielli e monete.
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