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Il NYT celebra Milano e i suoi 10 luoghi da non perdere

Il NYT ha deciso di celebrare Milano e l'ha inserita nella lista di posti da visitare nel 2025, suggerendo anche 10 tappe da fare assolutamente.

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Martina Bressan

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Il NYT celebra Milano

Milano capitale italiana della finanza, dell’alta moda e del design è stata elogiata anche dal New York Times (NYT). Il quotidiano ha descritto il capoluogo lombardo come uno dei luoghi da visitare nel 2025, non solo per lo shopping o le fiere internazionali, ma anche per la sua storia e l’architettura. In un recente articolo, il prestigioso quotidiano americano ha celebrato Milano elencando dieci edifici imperdibili che raccontano molto sulla storia della città.

Milano è tra i “place to go” secondo il NYT

Milano non è più nota solo come la “città grigia” d’Italia. È la capitale della finanza, della moda e del design, un polo economico e creativo che richiama turisti e visitatori da tutto il mondo. A riconoscere tutto il suo fascino è stato anche il New York Times che ha inserito il capoluogo lombardo tra i “place to go”, ovvero i luoghi da visitare assolutamente nel 2025. Oggi la città ospita la settimana della moda e una delle settimane del design più importanti al mondo.

Milano ha, inoltre, saputo dare spazio a una nuova idea di architettura, fatta non solo di edifici imponenti ma anche di luoghi che parlano di bellezza, funzionalità e sostenibilità. Non è un caso che molti degli edifici più iconici siano legati a grandi nomi della moda e dell’editoria, che hanno investito per trasformare Milano in un laboratorio architettonico a cielo aperto.

I 10 luoghi da non perdere secondo il NYT

Il quotidiano statunitense ha stilato un elenco di dieci edifici che rappresentano l’evoluzione architettonica di Milano. Al primo posto, naturalmente, c’è il Duomo, simbolo assoluto della città. La sua costruzione inizia nel XIV secolo e da allora è un’opera monumentale, capace di attraversare i secoli e restare il simbolo della città meneghina. Segue Galleria Vittorio Emanuele II che risale al 1877 ed è per questo ritenuta il centro commerciale più antico del mondo. È qui che moda, architettura e socialità si incontrano.

Altra tappa segnalata è Villa Necchi Campiglio, nel cuore del centro, splendido esempio di razionalismo borghese degli anni ’30, oggi aperta al pubblico grazie al FAI. Appena fuori città, invece, il NYT segnala Villa Borsani a Varedo. Questo bellissimo capolavoro di architettura razionalista merita una deviazione dal centro dato che è un’ottima testimonianza dell’architettura italiana degli anni Trenta. Il tour prosegue con il Castello Sforzesco, simbolo del potere visconteo e sforzesco dove hanno lavorato grandi artisti come Leonardo. Oggi il complesso è divenuto sede museale e spazio pubblico molto amato.

Continua poi il NYT con uno degli edifici più controversi ma ormai diventato iconico: la Torre Velasca. La Torre Velasca alta 106 metri è stata costruita tra il 1955 e il 1957 per poi essere inaugurata ufficialmente nel 1961. È Considerata come una dei massimi esempi della corrente architettonica del brutalismo in Italia. Il New York Times include nella lista anche la Chiesa di Santa Maria Annunciata, costruita da Giò Ponti tra il 1964 e il 1969, come luogo di ristoro proprio vicino all’ospedale San Carlo Borromeo.

A sorpresa, tra i dieci edifici segnalati c’è anche il ristorante Da Giacomo, locale storico milanese con terrazza che si affaccia su Piazza Duomo. Non poteva mancare il Bosco Verticale, progettato da Stefano Boeri e completato nel 2014. Questo grattacielo verde, che ospita più di 900 alberi distribuiti sui suoi balconi, è diventato un simbolo globale della nuova architettura sostenibile e “green”. Chiude la lista la Fondazione Prada, nata in una ex distilleria di gin nel quartiere industriale di Largo Isarco. Lo spazio, ripensato da Rem Koolhaas, è un esempio eccellente di riconversione degli spazi.