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Allarme spaghetti con le vongole in Italia: cosa sta succedendo

Allarme per gli spaghetti con le vongole in Italia: il surriscaldamento delle acque e le specie aliene minacciano la fauna marina del nostro Paese

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Spaghetti con le vongole

Allarme per uno dei piatti più amati dagli italiani, gli spaghetti alle vongole: il riscaldamento delle acque, accelerato dai mutamenti climatici, rappresenta una minaccia per la sopravvivenza della fauna marina e proprio le vongole sono tra le specie più a rischio.

Allarme spaghetti con le vongole in Italia

A lanciare l’allarme è stata la Fondazione Marevivo che ha richiamato l’attenzione sull’impatto dell’aumento delle temperature del mare nei confronti della fauna marina. Sul sito ufficiale dell’organizzazione sono state riportate le parole del Professor Roberto Danovaro, docente presso l’Università delle Marche nonché Presidente della Fondazione patto con il Mare per la Terra:

“Le vongole, sottoposte a temperature superiori a 28-30°C, possono soffrire di mortalità di massa, poiché dentro i sedimenti dei fondali in cui vivono soffocano a causa della riduzione dell’ossigeno dovuta all’aumento delle temperature – ha dichiarato Danovaro – purtroppo in Italia non mancano esempi degli impatti del mare caldo. Nella Laguna di Venezia e nel Delta del Po sono stati registrati eventi di mortalità di massa estivi, nel è stata segnalata la riduzione dell’abbondanza di vongole dopo le ondate di calore del 2015, 2017 e 2022″.

Dalla fondazione ambientalista hanno sottolineato come dal 1980 a oggi, la temperatura superficiale del Mar Mediterraneo sia aumentata di circa 1,5 gradi centigradi: a ciò bisogna aggiungere l’intensificarsi delle ondate di calore estive che hanno provocato mortalità di massa di specie come le cozze, le vongole, i ricci di mare, i crostacei, le foreste algali, colpendo anche gli animali.

Negli ultimi anni a minacciare le vongole è stata anche la presenza del granchio blu, specie aliena molto vorace che si nutre anche di molluschi. La diffusione del granchio blu, in alcuni periodi dell’anno, ha ridotto sensibilmente la disponibilità di vongole sul mercato, costringendo gli addetti ai lavori a ricorrere all’importazione dall’estero per soddisfare la richiesta.

A rischio anche le cozze

Altro prodotto a rischio sono le cozze, in modo particolare quelle naturali come il mosciolo di Portonovo, presidio Slow Food della Costa del Conero. A tal proposito il professor Danovaro ha spiegato:

“Gli organismi bentonici, che vivono attaccati al fondale o dentro i sedimenti, sono i più vulnerabili. Non potendo spostarsi, spesso muoiono soffocati dallo stress termico e dalla riduzione dell’ossigeno, con conseguenze che si trascinano per anni, come dimostra l’esempio delle cozze selvatiche del Conero che, decimate nel 2024, a distanza di un anno stentano a recuperare. Questo caso è emblematico e preoccupante poiché conferma che gli effetti delle alte temperature marine possono persistere a lungo termine”.

La fondazione ha ribadito come i dati scientifici parlino chiaro per quanto riguarda il mantenimento della biodiversità, considerato lo strumento più efficace nella lotta  ai cambiamenti climatici perché “rende gli habitat più resistenti nel contrasto agli effetti deleteri della crisi climatica”.

Marevivo ha chiesto di “accelerare il processo di protezione del mare e della sua preziosa biodiversità, con la costituzione di nuove Aree Marine Protette, l’espansione di quelle già esistenti e la ratifica di un Accordo Internazionale sulla Biodiversità per proteggere l’ecosistema marino” già proposto proprio da Marevivo “in occasione della Terza Conferenza delle Nazioni Unite sugli Oceani (UNOC3) di Nizza”.