Lo stile italiano nelle insegne
L'Italia raccontata attraverso insegne, targhe e scritte sparse in tutto il Paese, specchio della nostra società e dei tempi
Si sa che l’Italia è da sempre meta ambita e privilegiata per il suo immenso patrimonio storico, artistico e culturale. Del quale scopriamo far parte anche le insegne, le targhe e le iscrizioni che si possono ammirare su negozi, botteghe, palazzi e locali sparsi in tutto lo Stivale.
Talmente originali, affascinanti ed eleganti, che il designer e calligrafo inglese, James Clough, residente in Italia dal 1971, ha deciso di immortalarle nel volume fotografico “L’Italia insegna. Viaggio fra scritte, targhe e iscrizioni dello Stivale”, in cui racconta la storia del nostro Paese attraverso questa originale espressione artistica.
L’esperto e professore di storia della tipografia, accompagna i lettori in un viaggio unico e sorprendente, con oltre 300 fotografie, scattate in più di 100 località italiane.
Dalle iscrizioni sugli edifici pubblici degli anni Trenta allo stile Liberty, dall’Art Decò al lettering fascista, fino ai mosaici e persino ai tombini più caratteristici delle città italiane, le insegne e le scritte raccolte dal calligrafo sono lo specchio e l’anima della nostra società e dei tempi.
L’insegna più fantasiosa è a Sestri Levante, in provincia di Genova, ed è lo splendido mosaico della Pescheria “Ai Pesci Vivi”, dove i pesci e le onde del mare “nuotano” tra le lettere.
Una delle insegne più colorate si trova a Venezia, dove colpisce il gioco cromatico della facciata della “Società Adriatica di Navigazione” a Palazzo Molino.
La più elegante è invece a Torino: si tratta della splendida scritta in un carattere che ricorda l’Elzevir, che adorna la facciata di una farmacia.
A Milano, invece, spicca per originalità il design dell’insegna di un negozio di biciclette, in via Molino delle Armi, che riprende, nei motivi, ingranaggi e ruote dei veicoli green.
Se vogliamo trovare forme più antiche di scrittura, dobbiamo dirigerci al quartiere Eur, a Roma, dove la famosa scritta sul Palazzo della Civiltà Italiana (“Un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigratori”) è in carattere lapidario romano, o “maiuscola elegante”, ispirata alla scrittura dell’antica Roma.
Spostandoci al Sud, l’insegna più suggestiva è quella in stile Art Decò dell’ex Cinema Impero di Manfredonia, in provincia di Foggia, destinato alla demolizione.
A Palermo si trovano persino insegne che “insegnano” il dialetto, come quella che indica una “carnezzeria”, ovvero una macelleria, ubicata nei pressi del mercato della Vucciria.
Per trovare una delle più antiche, bisogna spostarsi ad Acireale, in provincia di Catania, e fare un salto al Palazzo Modò, dove si può ammirare ancora la scritta liberty “El Dorado”, datata 1909.
Il valore artistico di insegne e scritte italiane ha affascinato anche una famosa graphic designer statunitense, Louise Fili, cha ha pubblicato il libro “Grafica della Strada. The Signs of Italy”, in cui ha raccolto le fotografie di centinaia di insegne dagli stili tipografici più disparati, scovate in trent’anni di viaggi in giro per l’Italia.
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