Le buchette del vino di Firenze hanno conquistato anche New York
Le buchette del vino di Firenze, nate a Firenze per distribuire il vino, sono ora arrivate anche negli Stati Uniti, in particolare a New York

Le buchette del vino di Firenze continuano a diventare sempre più popolari, non solo in Italia ma anche oltre oceano. Le minuscole finestrelle incastonate nei palazzi rinascimentali del capoluogo toscano, nate nel Cinquecento come pratici punti vendita di fiaschi e bicchieri di vino, hanno fatto la storia della città per secoli. Usate dai nobili proprietari terrieri per vendere direttamente ai passanti, queste piccole aperture hanno avuto un ruolo fondamentale durante le epidemie.
Nel 1600, ai tempi della peste, ad esempio furono utilizzate come modalità “anti contagio”. La loro funzione è tornata d’attualità durante la pandemia di Coronavirus, quando alcuni locali fiorentini hanno ripreso ad aprirle per servire vino, caffè, tramezzini e persino gelati in totale sicurezza. Oggi le buchette del vino non sono più soltanto un simbolo di Firenze, ma stanno diventando un’icona riconosciuta a livello internazionale, tanto da essere arrivate anche a New York.
La nuova buchetta del vino aperte nel cuore di New York
Le buchette del vino di Firenze sono ormai molto famose in tutto il mondo, complici anche i social. Dopo aver conquistato l’attenzione dei media internazionali, come la CNN che anni fa aveva dedicato una puntata dello show “Searching for Italy” proprio alle buchette, ora queste tipiche finestrelle sono arrivate anche negli Stati Uniti.
Conosciute all’estero come “wine windows” (ovvero finestre del vino), le buchette si trovano ora anche nel cuore della Grande Mela, a poca distanza dalla famosa Times Square. Nell’estate 2025, infatti, ha aperto a Manhattan un chiosco ispirato alle storiche finestrelle rinascimentali, ribattezzato proprio “Buchette del Vino”.
L’idea è stata portata oltreoceano da Jack Logue, chef, e Chris Miller, imprenditore, che hanno voluto ricreare un piccolo angolo di Firenze negli Stati Uniti. Attraverso la “finestrella” si può acquistare vino, birre, tramezzini, primi piatti veloci e gelati. Negli Stati Uniti, quindi, è arrivata una versione rivisitata della tradizione fiorentina. L’apertura ha subito conquistato curiosi e turisti, tanto che sui social circolano già reel e foto della buchetta incastonata tra i grattacieli.
La storia delle buchette del vino di Firenze
Le buchette del vino sono nate a Firenze nel Cinquecento, in un periodo in cui i ricchi possidenti terrieri preferivano vendere direttamente al dettaglio il vino delle loro vigne. Attraverso questi piccoli sportelli, i fiaschi e i bicchieri venivano passati ai clienti senza intermediari, riducendo costi e aumentando i guadagni.
Il loro ruolo si è rivelato fondamentale nel 1630, quando la peste colpì Firenze e queste “porticine” sono servite per limitare i contatti e quindi il rischio di diffusione della malattia. Da allora, le buchette sono rimaste impresse nell’immaginario cittadino come uno strumento di sopravvivenza. Nel corso dei secoli molte sono state murate o dimenticate.
Attualmente ci sono ancora circa 170 buchette visibili oggi, di cui 152 all’interno delle mura e 26 fuori città, secondo il censimento realizzato qualche tempo fa dall’Associazione Culturale Buchette del Vino. Durante il 2020, con la pandemia di Covid-19, diversi locali fiorentini hanno ripristinato l’antica usanza e proprio come durante la peste hanno riportato le buchette al loro scopo originario. Oltre che col nome di buchette del vino, queste sono note anche come “buche”, “finestrine”, “mostre”, “sportelli”, “finestruole”, “nicchie”, “porticciole”, “tabernacoli”, “porticine”, “porte del paradiso”, “porticelle”.
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