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A Ginostra le capre sono diventate un caso: "O noi o loro"

A Ginostra branchi di capre selvatiche scendono dalle pendici dello Stromboli fino al villaggio alla disperata ricerca di cibo ormai esaurito

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Valentina Alfarano

Valentina Alfarano

Editor & Coach Letterario

Lavorare con le storie è la mia missione! Specializzata in storytelling di viaggi, lavoro come editor di narrativa e coach di scrittura creativa.

A Ginostra, piccolo villaggio sullo Stromboli, sempre più capre selvatiche scendono verso le case alla ricerca di cibo. La vegetazione ridotta e gli uliveti danneggiati mostrano come la convivenza con gli animali stia diventando un problema quotidiano per i residenti.

Perché a Ginostra le capre sono diventate un’emergenza

La presenza delle capre a Ginostra non è una novità. Nel dopoguerra erano soltanto due, portate per l’allevamento e come fonte di sostentamento; da allora la loro diffusione è cresciuta senza controllo: oggi se ne contano almeno duemila, a fronte di una popolazione residente di appena quaranta abitanti, che in estate arriva a un centinaio. L’esodo forzato del 2002, dopo lo tsunami che ha colpito l’isola, ha alterato ulteriormente gli equilibri, con una popolazione caprina ormai fuori da ogni possibilità di gestione.

Negli ultimi anni la situazione si + addirittura aggravata. Gli incendi sulle pendici del vulcano hanno distrutto gran parte della vegetazione, costringendo gli animali a spingersi fino al cuore del villaggio: sempre più branchi vengono avvistati lungo i vicoli, negli uliveti e persino sulla spiaggia. L’immagine di un tramonto a Stromboli si intreccia così a quella di decine di capre che si muovono tra i bagnanti o che compaiono accanto ai chioschi.

Come riportato su ‘La Repubblica’, Gianluca Giuffrè, coordinatore del Comitato per Ginostra, dichiara: “Non vogliamo fare allarmismo, viviamo di turismo. Ma qui la situazione è diventata assai impegnativa. La notte qui si dormiva con le porte aperte. Ora ti ritrovi le capre sul letto. Devono portarle via o abbatterle: o loro o noi”.

Quali rischi e problemi vivono oggi gli abitanti di Ginostra

Gli abitanti raccontano episodi che mostrano come la convivenza con gli animali sia ormai insostenibile. Una delle testimonianze più forti arriva da Daniela Simoncini, bolognese che da decenni trascorre l’estate a Ginostra. La sua casa, circondata da ulivi storici e piante di cappero, viene più volte invasa dai branchi.

“Devastano le piante di cappero, gli uliveti, ci entrano in casa, ce le ritroviamo nei patii, sulle terrazze. E vengono anche a morire qui. Sette negli ultimi quindici giorni. A parte il fatto che tocca a noi privati cittadini rimuoverle e seppellirle, ci chiediamo il perché di tutte queste morti improvvise. Si pone anche un problema sanitario”.

La paura non riguarda soltanto la devastazione del paesaggio o il danno agli uliveti. Le carcasse degli animali, trovate tra i sentieri o persino sulla spiaggia di Forgia Vecchia, sollevano interrogativi legati alla sicurezza sanitaria. Alcuni turisti raccontano momenti di smarrimento: due visitatori romani si trovano accerchiati lungo un sentiero a picco sul mare, con decine di capre che impediscono loro il passaggio.

Il timore cresce, mentre i costi della gestione ricadono spesso sugli stessi cittadini. Sempre Simoncini riferisce, come riportato su ‘La Repubblica’: “Oltre al danno la beffa, il sindaco mi aveva inviato un’ordinanza in cui mi si intimava di provvedere al seppellimento della capra morta nella mia proprietà e a ricoprirla di calce. Cento euro, tanto mi è costata. E altri cento per un’altra morta in un terreno vicino che non si sa di chi sia. Ora sembra che verrò risarcita”.

Accanto alle difficoltà pratiche, emerge anche l’impressione di una mancata risposta istituzionale. Giuffrè ricorda: “Già da gennaio esiste un piano sanitario che prevede l’abbattimento di una quota di animali e il trasferimento di altri, poi non se n’è fatto nulla perché al sindaco Riccardo Gullo non sembrava un’emergenza. Adesso pare che abbia cambiato idea anche lui e si sia reso conto della situazione”.

Intanto, a Ginostra, i residenti continuano a vivere tra paura e stanchezza. Per loro la convivenza con le capre, simbolo di un paesaggio aspro e affascinante, si trasforma in un conflitto quotidiano. In molti ribadiscono che non si tratta di un problema passeggero, ma di una questione urgente da affrontare, perché, come sintetizzato nelle parole più dure che arrivano dal villaggio, il rischio rimane chiaro: “O noi o loro”.