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Funghi giganti in Val di Fiemme: l'incredibile scoperta

In Val Di Fiemme sono state ritrovate una ventina di Calvatia gigantea, meglio conosciute come "palloncini giganti" per le loro enormi dimensioni

Pubblicato:

Martina Bressan

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

L’autunno 2025 sta regalando una stagione davvero eccezionale per gli appassionati di funghi. I boschi italiani, da nord a sud, pullulano di esemplari di ogni tipo e dimensione, tanto che si parla di una vera e propria annata da record. Tra i ritrovamenti più sorprendenti spicca quello avvenuto in Trentino, nella suggestiva Val di Fiemme, dove sono comparsi funghi dalle dimensioni inusuali, tanto grandi da essere paragonati a cocomeri.

I funghi giganti trovati di recente in Val di Fiemme

In Trentino, in particolare a Predazzo nella Val di Fiemme, alcuni abitanti hanno assistito a un fenomeno che ha subito catturato l’attenzione. La presenza di una ventina di Calvatia gigantea, meglio conosciuta come “vescia gigante” o “palloncino gigante”. Questo fungo è noto per poter raggiungere dimensioni considerevoli con esemplari che possono arrivare a pesare oltre 20 kg. Il ‘Corriere della Sera’ ha raccontato come la notizia si sia rapidamente diffusa in paese, attirando molti curiosi.

Tra loro anche il 76enne Livio Morandini, che ha documentato la scoperta fotografando gli enormi esemplari e condividendo le immagini nel gruppo Facebook “Sei di Predazzo se…”. “Il più grande che ho abbracciato pesava quasi 8 chilogrammi” si legge nelle dichiarazioni di Morandini riportate dal ‘Corriere’. “Era impossibile non notarle, per le dimensioni e per il peso che hanno raggiunto.” L’uomo ha aggiunto che alcune persone gli hanno confermato la bontà di questi funghi.

La vescia gigante, infatti, si può mangiare a patto che la sua carne interna (la “gleba”) sia di colore bianco e soda. Nonostante ciò, gli esperti raccomandano sempre prudenza. Prima di consumare funghi raccolti autonomamente è essenziale rivolgersi a un esperto per verificare la commestibilità ed escludere che siano funghi tossici, come quelli trovati in alcune zone della Toscana.

Boom di funghi quest’anno e allarme foreste

Il 2025 è stato definito da molti micologi e appassionati un anno da record per la produzione di funghi. La raccolta ha raggiunto livelli mai visti: in Valtellina, per esempio, i boschi si sono riempiti di porcini, russule e mazze di tamburo fino a 2.300 metri di altitudine. Situazioni simili si sono registrate anche in Emilia-Romagna, Liguria, Toscana e Piemonte, dove il clima con piogge frequenti e ondate di caldo intenso ha favorito la crescita abbondante dei miceti.

Questo boom, se da un lato entusiasma gli amanti della natura e della buona cucina, dall’altro porta con sé alcune criticità. Nei boschi italiani si moltiplicano episodi di tensione tra cercatori: corse all’alba per accaparrarsi i luoghi migliori, litigi e persino scontri fisici. Alcuni si avventurano di notte, nonostante sia vietato, pur di arrivare per primi. Il fenomeno è amplificato dalle condivisioni sui social network.

Questo, però, spinge anche i neofiti a improvvisarsi cercatori, con i rischi che ne conseguono: raccogliere specie tossiche scambiandole per commestibili, oppure mettersi in pericolo lungo sentieri scoscesi e poco sicuri. Gli esperti, anche per questo, lanciano un allarme importante: la pressione crescente sulle foreste rischia di compromettere l’equilibrio degli ecosistemi. L’uso di rastrelli e altri strumenti non consentiti rovina il terreno, impoverendo le zone e minacciando la biodiversità.

Inoltre, la raccolta incontrollata riduce le capacità di riproduzione dei funghi stessi. Per questo motivo in molte aree vigono regolamenti rigidi: per raccogliere è necessario un tesserino e la quantità giornaliera per persona non può superare i 3 chili. Nonostante ciò, i controlli sono difficili e non sempre le regole vengono rispettate.