Questo sito contribuisce all’audience di

Virgilio InItalia

Funghi da record in Italia, ma scatta l'allarme sulle foreste

Stagione dei funghi record in Italia: le piogge abbondanti hanno favorito la fuoriuscita dei funghi ma gli esperti lanciano l'allarme per le foreste

Pubblicato:

Martina Bressan

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Funghi da record

In Italia la passione per i funghi è un fenomeno in forte espansione. I boschi italiani offrono da sempre una varietà unica e l’autunno rappresenta la stagione per eccellenza della raccolta. Già da questa estate, però, i boschi italiani sono stati letteralmente presi d’assalto. Il 2025, infatti, si è rivelato un anno fuori dall’ordinario, con una produzione record. Accanto all’entusiasmo e all’abbondanza, però, stanno emergendo preoccupazioni legate alla gestione delle foreste e ai rischi ambientali.

Una stagione da record per i funghi italiani

Già in agosto la Valtellina aveva acceso i riflettori sull’eccezionalità della stagione. Nelle vallate e fino a 2.300 metri di altitudine, i boschi si sono riempiti di funghi come porcini, laricini, russule, lattari e mazze di tamburo. La Valtellina, però, non è un caso isolato: Emilia-Romagna, Liguria, Toscana e Piemonte stanno vivendo situazioni simili, con boschi molto ricchi di funghi. Il 2025, quindi, sembra voler essere un anno da record, favorito da un mix climatico ideale: piogge abbondanti alternate a periodi di caldo intenso.

Le conseguenze, però, non sono sempre positive. Il boom ha generato tensioni tra cercatori: litigi, corse nei boschi all’alba e persino episodi di violenza. Molti appassionati preferiscono muoversi di notte, nonostante la ricerca sia vietata, per arrivare primi sui luoghi più promettenti. La mania è amplificata dalle condivisioni social: su Instagram e Facebook le community dedicate ai funghi sfiorano il milione di iscritti.

Le foto dei ritrovamenti diventano virali, alimentando la competizione e spingendo i neofiti a cimentarsi senza adeguata preparazione. È proprio questo uno dei rischi maggiori: la possibilità di raccogliere specie tossiche, confondendole con quelle commestibili, oppure di mettersi in pericolo percorrendo sentieri impervi senza attrezzatura o sottovalutando i cambiamenti improvvisi del meteo.

Allarme per le foreste: il prezzo del boom

Dietro la stagione da record si cela, quindi, un problema serio: l’impatto dei cercatori sulle foreste italiane. Il numero crescente di persone che si riversano nei boschi, spesso senza permessi né rispetto delle regole, rischia di compromettere l’equilibrio degli ecosistemi. Il ‘Corriere della Sera’ ha condiviso un articolo a riguardo parlando di “overtourism micologico che sta diventando una minaccia”.

Il ‘Corriere’ ha poi riportato le parole di Mauro Delgrosso, direttore del corso regionale di Micologia a Borgotaro, località famosa per il suo fungo porcino IGP: “Purtroppo è così. Stiamo assistendo allo stupro delle foreste, a violenza bruta, alla totale mancanza di rispetto per gli ecosistemi e per il lavoro e l’impegno dei proprietari, privati o pubblici, dei terreni.” Gli esperti di micologia e i forestali avvertono che i comportamenti poco rispettosi (come l’uso di rastrelli, dannoso per il sottobosco) stanno impoverendo i terreni e mettendo a rischio la biodiversità.

La raccolta eccessiva non solo riduce le possibilità di riproduzione dei funghi stessi, ma può alterare il delicato equilibrio tra miceti, piante e fauna. A lanciare l’allarme è anche il Corpo Forestale, che sottolinea l’aumento delle multe per raccolta abusiva dato che per la raccolta di funghi è necessario essere in possesso di un tesserino. In molte aree, i regolamenti limitano anche la quantità giornaliera consentita (spesso non oltre i 3 chili a persona), ma non sempre anche questa normativa viene rispettata e i controlli sono difficili da eseguire.