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Il caro prezzi alle Eolie è un caso: interviene il Codacons

Il caro prezzi alle isole Eolie è un caso: intervento da parte del Codacons finalizzato a limitare gli aumenti che colpiscono l'economia locale

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Caro prezzi alle isole Eolie: l’aumento del costo dei trasporti marittimi, unito alla diminuzione delle corse, ha portato a rincari che colpiscono tanto i visitatori quanto i residenti.

Caro prezzi alle isole Eolie, intervento del Codacons

Il Codacons ha denunciato i rincari alle isole Eolie, dove l’aumento del costo dei trasporti ha portato all’incremento dei prezzi per i beni e i servizi essenziali.

Tale scenario va a gravare sui residenti, sui turisti e si ripercuote in maniera negativa anche sull’intera economia locale. Diversi gli esempi riportati da ‘Repubblica’, come il prezzo di una bombola di gas che nel giro di un anno è passato da 18 a 23 euro.

Per quanto riguarda i prodotti alimentari, un pacco di biscotti è arrivato a costare 6 euro, mentre sul fronte dei locali, per un antipasto e un primo in un ristorante ormai servono non meno di 50 euro.

L’aumento dei prezzi deriva dalla crescita dei costi dei collegamenti navali: negli ultimi tre anni si è assistito a un rincaro del 56%, a fronte di una diminuzione delle corse del 25%.

Il Codacons ha sottolineato come trasformare i servizi di base in un lusso sia “inaccettabile”, chiedendo sia al Governo nazionale che alla Regione Siciliana di attivare immediatamente dei controlli serrati, in modo tale da intervenire contro possibili speculazioni e tutelare così i diritti delle comunità insulari e dei visitatori.

L’associazione, si legge su ‘Notiziario Eolie’, ha annunciato che in caso di mancati interventi, è pronta a iniziative legali e mobilitazioni, finalizzate alla difesa dei consumatori.

I racconti degli operatori locali

Su ‘Repubblica’ sono stati riportati alcuni racconti di operatori locali, come quello del proprietario di un lido delle Eolie che ha rivelato: “Molti turisti arrivano attrezzati con i pacchi di pasta e le bottiglie di olio nello zaino. Quest’anno spendo di più per fare la spesa”.

Un agente di viaggi, invece, ha raccontato come i rincari colpiscano sia la quotidianità ma anche il lavoro, con i costi fissi di chi gestisce strutture ricettive o ristoranti che vanno a ridurre i margini di guadagno, costringendo i titolari a ritoccare verso l’alto i listini:

“I ristoranti sono sempre più cari, con meno di 22 euro non mangi nemmeno un piatto di pasta semplice. Per un antipasto e un primo servono almeno 50 euro. Gli aumenti toccano tutto, dalla farina alla mozzarella”.

La posizione di Federalberghi Isole di Sicilia

Della questione relativa all’aumento di prezzi alle isole Eolie ha parlato anche Christian Del Bono, il Presidente di Federalberghi Isole di Sicilia:

“È una situazione paradossale che scarica interamente sugli abitanti delle piccole isole il peso dei maggiori costi del servizio, con un aggravio intollerabile del costo della vita per le comunità microinsulari – si legge su ‘Repubblica’ – bisogna stanziare adeguate risorse per compensare aumenti e riduzioni di corse, restituendo equilibrio e sostenibilità alla mobilità marittima”.

La convenzione statale, valida per la durata di 12 anni, consente agli armatori di coprire gli aumenti in due modi: alzare le tariffe oppure ridurre il numero dei viaggi. Allo stato attuale delle cose, si sono verificate entrambe le situazioni, coinvolgendo navi e aliscafi, anche se l’impatto più pesante ha riguardato le linee navali.