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Allarme formica di fuoco in Italia, è invasione in Sicilia

Gli esperti hanno lanciato l'allarme per la presenza sempre più invasiva della formica di fuoco, presente in grandi numeri già da tempo in Sicilia

Pubblicato:

Martina Bressan

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Formica di fuoco

È scattata l’allarme in Italia per la formica di fuoco, una delle specie più invasive al mondo. La sua presenza è stata confermata tempo fa in Italia, precisamente in Sicilia, dove decine di colonie di questi insetti sono state individuate in una zona nei pressi di Siracusa. Si tratta della Solenopsis invicta, conosciuta anche come “formica guerriera” o “formica di fuoco”, ed è particolarmente temuta per la sua capacità di diffondersi rapidamente e di alterare gli ecosistemi.

L’invasione della formica di fuoco in Sicilia

La prima segnalazione sulla presenza della formica di fuoco è stata pubblicata qualche anno fa sulla rivista scientifica Current Biology dall’Istituto spagnolo di Biologia evoluzionistica, a cui hanno collaborato anche l’Università di Parma e l’Università di Catania. Lo studio aveva segnalato la Sicilia come il primo focolaio europeo della specie. La notizia ha rapidamente attirato l’attenzione dei media internazionali tanto che anche la CNN ha dedicato un reportage al fenomeno.

L’infestazione, infatti, non è recente: i primi segnali risalgono a più di due anni fa. Gli agricoltori siciliani avevano cominciato a notare formiche più piccole, più rosse e molto più numerose di quelle comuni. Ma a preoccupare erano soprattutto le punture che lasciavano lesioni simili a vesciche e cicatrici visibili anche a distanza di mesi. Con il tempo, le analisi hanno confermato che si trattava della Solenopsis invicta, una specie che negli Stati Uniti.

In America ha già causato danni economici distruggendo coltivazioni, danneggiando infrastrutture e causando reazioni allergiche negli esseri umani. In Sicilia, i ricercatori hanno identificato un’area fortemente colonizzata vicino a Siracusa, dove le formiche hanno costruito decine di formicai sotto il suolo e attorno alle radici delle piante. La formica di fuoco, infatti, è una specie straordinariamente adattabile.

Inoltre, viaggia facilmente grazie alle attività umane: commercio marittimo, trasporto di frutta, piante ornamentali e materiali vegetali contaminati. Il pericolo non riguarda solo la Sicilia. Gli esperti stimano che la Solenopsis invicta potrebbe trovare condizioni favorevoli anche in altre aree del territorio europeo. Con l’aumento delle temperature legato al cambiamento climatico, l’area potenzialmente idonea alla diffusione potrebbe raddoppiare nei prossimi decenni.

Le parole dell’esperta Lucia Zappalà e degli entomologi italiani

A spiegare la gravità del fenomeno è Lucia Zappalà, professoressa di entomologia all’Università di Catania, coinvolta direttamente nel programma di ricerca. “Il nome comune della specie deriva dal fatto che quando punge, provoca una sensazione di bruciore simile al fuoco”, ha dichiarato in un’intervista al ‘Messaggero’. Il nome scientifico, Solenopsis invicta, deriva infatti dal latino invicta, cioè “invincibile”: una definizione che descrive perfettamente la capacità della formica di adattarsi a nuovi ambienti e di resistere ai tentativi di contenimento.

Secondo la professoressa, “la sua diffusione è un serio rischio non solo per l’agricoltura, ma anche per la salute pubblica. Le punture possono provocare forti reazioni allergiche e in rari casi shock anafilattico”. Zappalà ha spiegato sempre al ‘Messaggero’ che gli esemplari si muovono spesso “come autostoppisti“: “Può essere trasportato come un autostoppista su qualsiasi tipo di frutto o materiale vegetale.”

Dello stesso parere è Roberto Catania, ricercatore post-dottorato dell’ateneo catanese, che ha spiegato come la Sicilia sarebbe in prima linea nell’invasione. Si legge sempre sul ‘Messaggero’: “Con il tempo, questo influenzerebbe l’intero ecosistema. alterando l’equilibrio naturale e colpendo piante e animali che dipendono dagli insetti autoctoni. La Sicilia è in prima linea nell’invasione europea delle formiche rosse.”