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Turisti, le multe più curiose (e salate) in Italia

Quali sono le multe più curiose e salate d'Italia: un viaggio alla scoperta delle norme in vigore per i turisti in molte località del nostro Paese

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Alla scoperta delle multe più curiose e salate per i turisti in Italia: dal divieto di accattonaggio alle norme che regolano l’abbigliamento.

Turisti, le multe più curiose e salate in Italia

In località italiane come la Toscana, il Veneto e la Campania, è in vigore una norma che in Portogallo c’è già da tempo: è vietato girare in costume in città. I contravventori dovranno pagare sanzioni che possono arrivare anche fino a 500 euro.

A Venezia, città che dall’anno scorso ha introdotto il ticket d’ingresso, multa di 350 euro per chi fa il bagno nelle acque dei canali. Può arrivare a pagare fino a 2.500 euro, invece, chi decide di avventurarsi in escursione senza calzature adatte alle Cinque Terre.

In molti Paesi d’Europa è severamente vietato mettersi alla guida di un’automobile con le infradito, compresa l’Italia: la multa prevista è di 300 euro, così come succede anche in Spagna e in Francia.

Nel Codice della Strada italiano non vengono citate in maniera specifica le infradito, ma ciò che più importa è il controllo del veicolo: l’articolo 141 stabilisce che il conducente deve essere sempre in grado di controllare il veicolo e compiere tutte le manovre in sicurezza, mentre l’articolo 169 proibisce di guidare in modo tale da compromettere la sicurezza.

Se l’uso di infradito o ciabatte impedisse un controllo efficace del messo, si va incontro a una sanzione; bisogna tenere presente che in caso di sinistro, il conducente responsabile, qualora indossasse calzature non idonee, potrebbe andare incontro a spiacevoli conseguenze.

Il caso Portofino

Tornando a parlare di multe “strane”, alcune possono dipendere dalle varie amministrazioni comunali: a Portofino, per esempio, è stato emanato un provvedimento che vieta l’accattonaggio nel centro della città e nelle zone maggiormente frequentate dai turisti.

Nella rinomata località della Liguria, inoltre, è vietato mangiare seduti per terra o bivaccare su panchine o muretti: le sanzioni per chi trasgredisce possono arrivare anche fino a 500 euro.

Le norme estive, contenute nell’ordinanza numero 17 del Comune di Portofino, sono “misure a tutela dell’incolumità e sicurezza pubblica, della tranquillità e del riposo dei residenti e degli ospiti”. Entrato in vigore il 15 luglio del 2025, il provvedimento durerà fino al 30 settembre.

La stessa ordinanza contiene altri divieti estivi e uno di questi riguarda l’abbigliamento: a Portofino è vietato circolare o sostare a torso nudo oppure in costume da bagno nel centro della città e nell’area portuale, e sono previste sanzioni anche per chi cammina scalzo.

Le multe all’estero

Uscendo al di fuori dei confini nazionali, si possono citare diversi casi, come i 3.000 euro di multa a Maiorca e Ibiza per il consumo di bevande alcoliche nei luoghi pubblici. In Turchia c’è una norma che riguarda gli aerei: multa di 62 euro per chi si slaccia la cintura o si alza durante il rullaggio dell’areo.

A Malaga, infine, è stata lanciata una campagna intitolata “Migliora il tuo soggiorno” e veicolata attraverso cartelloni pubblicitari e social media: l’obiettivo è quello di indicare ai visitatori quali sono i comportamenti attesi in città.

Nell’elenco delle varie raccomandazioni troviamo: vestirsi in modo decoroso, rispettare l’ambiente evitando di abbandonare i rifiuti, limitare i rumori molesti e usare in maniera responsabile i monopattini elettrici.