Questo sito contribuisce all’audience di

Virgilio InItalia

Case pollaio a Gallipoli: la scoperta e la polemica

A Gallipoli, una delle più famose località balneari, sono state scoperte le "case pollaio", ovvero piccole abitazioni che ospitavano molte persone

Pubblicato:

Martina Bressan

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Case pollaio a Gallipoli

Gallipoli è da anni una delle mete più amate dell’estate italiana. Le sue spiagge richiamano migliaia di turisti ogni anno, attratti dal mare cristallino, dalla movida notturna e dall’atmosfera unica del centro storico. Ma insieme al successo arrivano anche i rincari: affitti stagionali alle stelle, stabilimenti balneari sempre più costosi. Così accade che per chi vuole trascorrere qualche giorno di vacanza in questa zona a fronte di affitti stellari abitazioni anche molto piccole vengano affittate a cifre alte e abitate anche da 9-10 persone.

La scoperta delle “case pollaio” a Gallipoli

In Puglia, Gallipoli è una località molto ambita tanto che ogni estate qui vengono a trascorrere vacanze non solo molti ragazzi attratti dalla vita notturna ma anche personaggi famosi. Anche Selvaggia Lucarelli ha confessato l’anno scorso di aver preso una casa in Salento, conquistata da questa splendida terra. Inoltre, proprio qui si trovano le famose “Maldive del Salento“, dove le acque cristalline assomigliano proprio a quelle maldiviane. La popolarità della zona, però, ha portato anche un aumento dei prezzi.

Durante dei controlli nelle località di Baia Verde e Lido San Giovanni, la Guardia di Finanza ha scoperto il fenomeno delle cosiddette “case pollaio“: appartamenti minuscoli affittati a cifre esorbitanti e riempiti di turisti ben oltre i limiti di legge. ‘Ansa’ ha raccontato che in 62 case vacanze sono state trovate 424 persone. È stato scoperto, ad esempio, un appartamento di appena 50 metri quadri abitabile da un massimo di tre persone dove si trovavano nove ragazzi stipati, tra i quali c’erano anche dei minori. I costi degli affitti nei locali controllati oscillava tra i 1.500 e i 3.000 euro a settimana. In diversi casi sono state riscontrate anche violazioni igienico-sanitarie e persino l’utilizzo abusivo di locali che sebbene fossero registrati come autorimesse in realtà erano abitati. Oltre alle sanzioni, scatteranno anche accertamenti fiscali sugli affitti brevi.

Le località balneari più costose in Puglia e in Italia

Il problema del caro-vacanze non riguarda solo Gallipoli. Secondo un’indagine di Altroconsumo sui prezzi degli stabilimenti balneari italiani, Gallipoli risulta la seconda località più costosa della penisola, con una media di 295 euro a settimana per ombrellone e lettini, che diventano oltre 300 euro per la prima fila. Al primo posto della classifica si trova Alassio, in Liguria, con tariffe che superano i 340 euro. L’indagine evidenzia come, negli ultimi quattro anni, i prezzi siano cresciuti del 17%, con un aumento medio del 5% solo nell’ultimo anno, ben al di sopra del tasso d’inflazione.

In Puglia, oltre a Gallipoli, anche le spiagge di Porto Cesareo e Otranto figurano tra le più richieste, mentre a livello nazionale la top ten delle mete costose include Forte dei Marmi, Capri e la Costa Smeralda. Solo pochi giorni fa, inoltre, a Gallipoli era esplosa una polemica per un altro “caso scontrino“. Il fatto è stato denunciato dal giornalista Danilo Lupo di LA7 su Facebook dove con un post ha raccontato che in una sagra del Salento un panzerotto (indicato come calzone leccese) è stato venduto a 4 euro. Il post ha ricevuto moltissimi commenti da parte degli utenti e sul costo molto alto di servizi e cibo, soprattutto in estate, gli utenti sono apparsi d’accordo. C’è stato anche chi ha ricordato di aver pagato 16 euro una Coca-Cola, una birra e una porzione piccola di patatine a Gallipoli.