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Cosa sono le rocce giganti in piazza Maggiore a Bologna: è bufera

Enormi sassi alti fino a 14 metri, illuminati "come le Dolomiti": in piazza Maggiore a Bologna arriva un'installazione che ha già dato vita alle prime critiche.

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Giulia Sbaffi

Giulia Sbaffi

Web content writer

Web content writer appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Curiosa per natura, le piace tenersi informata su ciò che accade intorno a lei.

Rocce giganti a Bologna

Mentre nelle principali piazze italiane si accendono le luminarie e svettano gli alberi di Natale, in occasione delle feste ormai alle porte, la città di Bologna presenta ai suoi abitanti un vero e proprio “mistero”. In piazza Maggiore, infatti, sono comparse delle rocce giganti che non sono certo passate inosservate, proprio perché così fuori luogo rispetto a ciò che vorrebbe la tradizione natalizia. Tanto che le prime polemiche non si sono fatte attendere. Di che cosa si tratta? Scopriamolo insieme.

Cosa sono le rocce giganti comparse a Bologna

Piazza Maggiore, simbolo della città di Bologna, ha visto “spuntare” delle rocce giganti comparse quasi come funghi nel bosco, dopo una notte di pioggia. Che cosa sta succedendo? I passanti, incuriositi, si sono fermati ad ammirare queste gigantesche sculture, cercando di capire cosa mai potessero rappresentare. La risposta non si è fatta attendere: gli enormi sassi fanno parte dell’installazione artistica “Iwagumi-Dismisura”, allestita da Illumia e Bologna Festival in occasione delle feste di Natale. Certo, si tratta di un’opera decisamente lontana dalla tradizione, e forse proprio per questo accolta con entusiasmo da gran parte dei residenti.

Le prime rocce giganti sono comparse lunedì 15 dicembre 2025, e sebbene abbiano sorpreso i passanti non rappresentano che un piccolo tassello dell’intera installazione dello studio australiano Eness, fondato dall’artista Nimrod Weis. Al termine della realizzazione di quest’opera d’arte, infatti, saranno posizionati 19 “megaliti” alti dai 2 ai 14 metri, composti di tessuto gonfiabile ed estremamente realistici. Le rocce verranno illuminate per ricreare i colori delle Dolomiti, un omaggio ad uno dei Patrimoni naturalistici dell’Unesco più preziosi di tutta Italia. Alle luci e ai colori, inoltre, saranno accompagnate delle composizioni sonore che richiamano la natura: suoni di uccelli e ranocchi, rumori dell’acqua e melodie che si ispirano al mondo vegetale e animale.

L’installazione verrà completata domenica 21 dicembre 2025: lo spettacolo avrà inizio alle ore 18:00, quando il pubblico assisterà alla messa in scena dell’allestimento nella sua interezza. L’obiettivo di questa opera d’arte consiste nel fornire un percorso di cammino contemplativo tra le rocce gonfiabili, per ricordare l’immensità della natura (e la piccolezza dell’uomo al suo confronto). Sarà inoltre un’occasione unica per ammirare piazza Maggiore e le sue architetture, tra cui la Basilica di San Petronio, da un punto di vista diverso, approfittando delle prospettive inedite offerte dai massi giganteschi. Il tutto durerà soltanto pochi giorni: l’installazione sarà fruibile fino a venerdì 26 dicembre 2025.

Le polemiche social sull’installazione in piazza Maggiore

L’apparizione “improvvisa” di queste rocce giganti in piazza Maggiore ha suscitato svariate polemiche. Sebbene l’installazione fosse già stata adeguatamente anticipata, residenti e turisti sono comunque rimasti sorpresi. Alcuni si sono chiesti cosa stesse succedendo, probabilmente non avendo letto niente a riguardo. In molti fanno dell’ironia sui social, parlando di rocce “aliene” o addirittura di Pokemon. E, naturalmente, non mancano le critiche: siamo in periodo natalizio e questi massi enormi si discostano tantissimo dai consueti allestimenti che le città organizzano per l’occasione.

Da Italia Nostra arrivano anche osservazioni di tipo architettonico: “Sono presenze ingombranti e non adeguate al luogo. Sia la loro scala che le loro forme sono offensive per lo spazio e i monumenti. Sì, è la piazza di tutti, dove si svolgono spettacoli, festival, iniziative. Fortunatamente temporanee. Però questa è un’installazione impattante, si sarebbe armonizzata meglio in un altro contesto” – ha affermato Jadranka Bentini.