Riapertura ristoranti: i dubbi e i timori di clienti ed esercenti
Ristoranti, bar e locali sono pronti a riaprire per la Fase 2 dell'emergenza Coronavirus: un'indagine svela dubbi e timori di esercenti e clienti
Uno studio condotto da TheFork, l’pplicazione per la prenotazione online dei ristoranti, ha fatto il punto della situazione nel mondo della ristorazione italiana, svelando i dubbi e i timori degli esercenti e dei clienti in attesa della riapertura dei locali nella Fase 2 dell’emergenza Coronavirus.
L’indagine dipinge un quadro che vede gli utenti divisi in due tra il desiderio di tornare a uscire e mangiare e fuori e le preoccupazioni legate al rischio contagio. Il 36% dei clienti prevede di recarsi al ristorante con la stessa frequenza o di più rispetto a quando è scoppiata l’epidemia, mentre il 57%, quindi la maggior parte degli interpellati, pensa di ridurre o annullare le occasioni di consumo fuori casa.
Le opinioni tendono a cambiare a seconda delle regioni di appartenenza. Al sud e sulle isole si respira maggiore timore: in Campania, per esempio, il 69% degli utenti ha ammesso che andrà poco o per niente nei ristoranti. Al contrario, nel nord Italia c’è più voglia di tornare alla normalità, soprattutto in Lombardia e in Emilia Romagna.
Sono tanti i fattori che incideranno sulla scelta, condizionando i clienti. Il 43% degli intervistati individua nella paura del contagio il freno principale al ritorno nei ristoranti, mentre il 27% teme che le disposizioni di sicurezza e le norme da seguire rendano meno semplice l’esperienza ristorativa, anche se più di 6 intervistati su 10 è consapevole che le linee guida siano indispensabili per poter frequentare nuovamente i locali.
Le misure di prevenzione vengono accolte in maniera positiva da parte degli utenti: il 57% le trova molto rassicuranti. Apprezzata, inoltre, anche la possibilità di prenotare i tavoli all’aperto e la digitalizzazione di alcune operazioni per limitare i contatti umani, come ordinare e pagare online e tramite app.
Gli esercenti, di base, non vedono l’ora di poter riaprire dopo più di due mesi passati con le serrande chiuse. Il 67% dei ristoratori intende riaprire il servizio in sala non appena la legge lo consentirà, si ritiene in grado di rispettare la distanza di sicurezza tra i tavoli e di ridurre il numero di coperti qualora fosse necessario. Il 21% degli esercenti intervistati prevede di compensare la limitata capienza per servizio in sala aumentando le ore di attività per consentire una maggiore turnazione dei tavoli.
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