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Pantelleria, l'isola che ha conquistato Giorgio Armani

Giorgio Armani era profondamente legato all'isola di Pantelleria, dove amava rifugiarsi durante la stagione estiva e dove aveva diverse proprietà

Pubblicato:

Martina Bressan

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Giorgio Armani, re indiscusso della moda internazionale, ci ha lasciato da pochi giorni e non tutti sanno che lo stilista non era legato solo alle passerelle e ai riflettori, ma anche a luoghi a lui cari. Tra questi, un posto speciale occupa Pantelleria, l’isola conosciuta come la “perla nera” del Mediterraneo per la sua origine vulcanica e il territorio scuro. Un rifugio che per diversi anni è stato il buen retiro dello stilista.

Il legame tra Giorgio Armani e l’isola di Pantelleria

Oltre a Rivalta, borgo emiliano molto caro a Giorgio Armani, e Milano, la città che lo ha consacrato nel mondo della moda, lo stilista era molto legato a Pantelleria. Per Giorgio Armani questa non era una semplice meta dove trascorrere le vacanze. Lo stilista possedeva sette dammusi (strutture tipiche dell’isola di Pantelleria) affacciati sull’insenatura di Cala Gadir, circondati da palme e da una vigna che scendeva verso il mare.

Era qui che amava trascorrere i mesi estivi, lontano dalla frenesia e dalle temperature calde di Milano. Pantelleria ha ispirato alcune delle creazioni più celebri di Armani. Qui, infatti, è nato il profumo Acqua di Giò, con le sue note di bergamotto, rosmarino e brezze marine. Dalla sua vigna di Pantelleria ha anche preso vita un vino passito, chiamato l’Oasi e prodotto con uve zibibbo tipiche dell’isola. Chi lo ha conosciuto a Pantelleria racconta di un Armani riservato ma gentile.

Secondo quanto riporta ‘Gambero Rosso’, amava cenare al ristorante “La Nicchia” con i familiari, gli amici e il suo team. Secondo quanto raccontato a ‘Gambero Rosso’ da Gianni Busetta, fondatore del ristorante La Nicchia, Armani ordinava piatti semplici ma legati al territorio come i ravioli panteschi con ricotta e menta, la caponata e la ricciola fresca. Lo stilista apprezzava molto i sapori autentici, spesso accompagnati dagli ottimi vini locali come lo Zibibbo o il “Mille e una Notte” di Donnafugata.

La donazione che Giorgio Armani ha fatto a Pantelleria

Il legame di Armani con l’isola non si limitava al piacere personale. Il suo amore per Pantelleria si è tradotto in gesti concreti a favore della comunità locale. Tre anni fa un violento incendio ha colpito l’isola ma la sua proprietà a Cala Gadir, grazie anche al pronto intervento dei Vigili del Fuoco, della Forestale e della Protezione Civile, è stata alla fine risparmiata dalle fiamme. Armani, commosso dalla solidarietà e dal coraggio dimostrato dagli isolani, aveva promesso di fare una donazione.

Una promessa che poi è stata mantenuta: lo stilista ha, infatti, donato 800.000 euro a Pantelleria. Una parte, circa 100.000 euro, è stata destinata al ripristino del Campo Gentile, importante struttura sportiva e di aggregazione per i giovani. La somma più consistente, 700.000 euro, è stata invece utilizzata per realizzare la rete idrica di Cala Gadir e Cala Tramontana, zone fino ad allora prive di acqua potabile.

L’intervento non si è fermato a questo: i fondi hanno contribuito anche al completamento del sistema fognario e dell’impianto di fitodepurazione di Cala Gadir, alla costruzione di un serbatoio idrico a disposizione dei mezzi di soccorso antincendio e all’installazione di un pontile galleggiante modulare. Un dono che ha migliorato concretamente la qualità della vita sull’isola, lasciando un segno tangibile della generosità di Armani.