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Messner e i problemi della montagna in Trentino: è bufera

Bufera per le parole di Reinhold Messner sui problemi della montagna in Trentino Alto Adige: il WWF e gli animalisti rispondono al noto alpinista

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Reinhold Messner, noto alpinista italiano, nonché esploratore e scrittore, ha rilasciato alcune dichiarazioni indicando traffico, influencer e lupi come problemi attuali della montagna in Trentino Alto Adige: le sue parole hanno creato un caso, portando alla replica di diverse associazioni.

Messner, i problemi della montagna e la replica di WWF Trentino Alto Adige

Nel corso di un’intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera’, Reinhold Messner aveva indicato i problemi del Trentino Alto Adige, individuandoli negli influencer, nel traffico e nei lupi: “Gli influencer attirano gente che non sa nulla della montagna, che viene qui con abbigliamento e calzature non adeguate. A loro interessa solo farsi foto in posti iconici. Portano solo aggressività, rumore e traffico.

Non siamo preparati per il grande flusso di auto che abbiamo. Prendiamo come esempio i Passi dolomitici come le tre Cime di Lavaredo, ogni giorno transitano di là migliaia di auto, alcune sostano a un passo dalla parete rocciosa creando veri parcheggi sui prati deturpando il panorama. I lupi? Un problema molto serio e non perché spaventano i turisti, ma perché uccidono il bestiame costringendo i contadini a lasciare le malghe, con il conseguente abbandono dei campi e degrado del paesaggio. Io non sono contro i lupi, ma dico che bisogna abbatterli, magari sterilizzarli trovando un equilibrio”.

Il WWF Trentino-Alto Adige ODV ha replicato con un lungo comunicato stampa alle dichiarazioni di Messner. A proposito delle frasi dei lupi, la risposta è stata: “Concordiamo con Messner sul fatto che il traffico eccessivo nei passi alpini e il turismo mordi e fuggi rappresentino problemi seri e urgenti, capaci di modificare non solo il paesaggio ma anche la qualità di vita delle comunità locali.

Diverso è il discorso sui grandi carnivori. La presenza del lupo è una sfida gestionale che richiede strumenti concreti e trasparenti, come misure di prevenzione moderne e supporto tecnico agli allevatori. Purtroppo, accanto a buone pratiche ancora poco diffuse, assistiamo all’uso di mezzi illegali come i bocconi avvelenati, che mettono in pericolo non solo i predatori ma l’intera fauna selvatica, i cani da lavoro e persino la salute delle persone”.

Sugli influencer, invece, la replica è stata: “Il riferimento agli influencer richiama un tema attuale, la responsabilità di chi comunica la montagna. È vero che spesso le immagini patinate favoriscono un approccio consumistico e superficiale, ma sarebbe ingiusto non riconoscere che sempre più comunicatori digitali si impegnano a diffondere buone pratiche, sensibilizzare sul clima e trasmettere rispetto per la natura”.

La posizione degli animalisti

Anche l’associazione Lndc Animal Protection ha espresso la propria posizioni nei confronti delle parole di Messner: “È paradossale che un uomo che afferma di amare e rispettare la montagna si proponga di estirpare una delle sue specie emblematiche – la nota dell’associazione riportata da ‘Ansa’ – il lupo, infatti, non è un nemico ma una componente fondamentale dell’ecosistema montano. Presentarlo come una minaccia principale è completamente sbagliato e fuorviante.

La convivenza non solo è possibile, ma già realtà in molte aree d’Italia. Grazie a recinzioni, cani da guardia e indennizzi rapidi, allevatori e lupi possono convivere senza drammi né abbandono di pascoli. La verità è che la natura sa gestirsi benissimo da sola e le attività umane non dovrebbero sempre avere la precedenza rispetto a essa”.