Laguna di Venezia, dopo il delfino Mimmo arriva una foca monaca
Nelle acque della laguna di Venezia, dopo il delfino Mimmo, è stata avvisto un esemplare di foca monaca nei pressi della Bocca di Porto del Lido
La laguna di Venezia continua a far parlare di sé e a sorprendere. Dopo le acrobazie del delfino Mimmo, diventato in poche settimane una vera e propria celebrità cittadina, nelle acque veneziane è comparsa un’altra presenza del tutto inaspettata: una foca monaca. La notizia si è diffusa rapidamente sui social e questo avvistamento raro ha immediatamente acceso la curiosità di residenti, pescatori ed esperti.
L’avvistamento di una foca monaca nella laguna di Venezia
L’episodio dell’avvistamento risale a domenica scorsa, quando al tramonto un esemplare di foca monaca è stato filmato nei pressi della Bocca di Porto del Lido, in un’area compresa tra Punta Sabbioni e l’ingresso della laguna. Il video dell’incontro, girato da Marco Bellio, è stato condiviso all’interno del gruppo Facebook “Pesca in laguna e mare” e ha immediatamente attirato molti commenti e condivisioni. I presenti inizialmente avevano pensato si trattasse ancora del delfino Mimmo, ormai noto a tutti. Solo osservando meglio, però, è apparso chiaro che si trattava di un altro animale.
“Incredibile. Punta Sabbioni ore 16:40. Pensavo fosse Mimmo invece era una foca monaca” si legge nel post di Marco Bellio che accompagna il filmato, diventato virale in poche ore. Un evento eccezionale, considerando che la foca monaca del Mediterraneo (Monachus monachus) è una delle specie più minacciate. La sua presenza nell’Adriatico è sporadica e ogni avvistamento viene seguito con grande attenzione dagli studiosi.
Secondo Mauro Bon, esperto del Museo di Storia Naturale “Giancarlo Ligabue” di Venezia, l’animale potrebbe essersi spinto fino alla laguna per esplorare nuovi territori. “È probabile che quell’esemplare sia arrivato fino alle nostre acque per esplorare nuove zone, forse perché spinto dalla ricerca di cibo, visto che le nostre coste sono più ricche dei pesci dei quali si nutrono” ha spiegato l’esperto al ‘Corriere della Sera’.
Mauro Bon, inoltre, sempre al ‘Corriere’ parla di un probabile collegamento con le popolazioni presenti lungo le coste della Croazia, dove negli ultimi anni sono stati segnalati nuclei più consistenti di foche monache. Un esemplare simile, inoltre, era stato osservato una decina di giorni fa al largo del litorale di Ravenna. Secondo alcuni, quindi, potrebbe trattarsi dello stesso esemplare.
La storia del delfino Mimmo, mascotte della laguna
Prima della foca monaca, però, la vera star delle acque veneziane è stato Mimmo, ribattezzato affettuosamente anche “Nane” dai veneziani. Il giovane delfino tursiope nuota ormai da settimane nel Bacino di San Marco, regalando salti e apparizioni che hanno incantato turisti e residenti.
Dietro l’entusiasmo, però, si nascondono anche forti preoccupazioni. I ricercatori del CERT, l’unità dell’Università di Padova specializzata nello studio e nel soccorso dei cetacei, hanno rilevato sul corpo di Mimmo due ferite profonde sulla pinna dorsale. Segni compatibili con urti provocati dalle eliche delle imbarcazioni, un rischio altissimo in un’area trafficata come il Bacino di San Marco.
Negli ultimi tempi sono emersi anche comportamenti poco rispettosi: tour organizzati per avvistare il delfino da vicino, persone che tentano di attirarlo lanciando oggetti in acqua o barche che si avvicinano eccessivamente per scattare foto e selfie. Tutto questo ha spinto cittadini ed esperti a lanciare la campagna “Salviamo il delfino!”, ricordando che Mimmo non è un’attrazione turistica.
Il 15 novembre è stata anche organizzata un’operazione congiunta per tentare di allontanare Mimmo dalla laguna e guidarlo verso il mare aperto. I professionisti hanno utilizzato dissuasori sonori innocui, i cosiddetti pingers, e altre tecniche acustiche per spingerlo verso zone più sicure. Un primo risultato sembrava raggiunto, ma al calare della sera il delfino è tornato nel Bacino di San Marco.
Gli esperti, però, non intendono fermarsi. La speranza è che, con interventi graduali e rispettosi, Mimmo possa comprendere che fuori dalla laguna esiste un ambiente più adatto e meno rischioso per la sua sopravvivenza.
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