L'erosione della spiaggia del Corno sul lago di Garda è un caso
Lungo le sponde del Lago di Garda, l'erosione della spiaggia del Corno a causa dei moti ondosi causati dalle imbarcazioni sta diventando un caso
Il Lago di Garda è una delle destinazioni più amate d’Italia. Con le sue acque cristalline, il clima mite e una cornice di borghi pittoreschi, attira ogni anno milioni di turisti da tutto il mondo. È una meta che riesce a mettere d’accordo famiglie, sportivi e amanti del relax, offrendo bellissimi panorami e un’ampia gamma di attività, dalla vela al trekking.
Proprio in questo angolo di paradiso, però, negli ultimi mesi è esploso un caso che sta facendo discutere residenti, amministratori locali e operatori turistici: l’erosione della spiaggia del Corno. Questa è una delle spiagge più iconiche del lago che è minacciata dal moto ondoso generato dai battelli di linea.
La spiaggia del Corno e il fenomeno erosivo
La spiaggia del Corno si trova a pochi minuti a piedi dal centro di Garda, in direzione di Punta San Vigilio. È una striscia lunga circa 400 metri e larga appena tre o quattro, resa celebre dalla vista spettacolare e dal fascino selvaggio. Bagnata da acque limpide e cristalline è un posto dove in molti vengono per del relax al Lago di Garda. Negli ultimi tempi, però, questo piccolo paradiso è sempre più in pericolo.
Secondo la denuncia della Lega Navale Italiana e del gruppo di minoranza consiliare “Garda Futura”, il moto ondoso provocato dai battelli di Navigarda starebbe erodendo in maniera significativa la spiaggia. Le onde non solo mangiano lentamente la riva, ma creano anche condizioni pericolose per i bagnanti e per le piccole imbarcazioni, in particolare quelle usate per i corsi di vela, anche per bambini.
Il presidente della Lega Navale, Giorgio Castellani, ha inviato una lettera dove chiede un intervento per ridurre il moto ondoso e ha proposto la creazione di corridoi di navigazione delimitati da boe e il rispetto dei limiti di velocità. Altro elemento contestato è la frequenza dei passaggi: Navigarda effettua fino a 27 accessi giornalieri nel golfo di Garda, anche con aliscafi a velocità elevata, creando onde di forte intensità. Secondo molti questa situazione mette a rischio non solo la spiaggia, ma anche la sicurezza di chi nuota.
La risposta di Navigarda sul caso Spiaggia del Corno
La questione della ‘Spiaggia del Corno’ a Garda è stata portata ufficialmente all’attenzione del Consiglio comunale attraverso un’interrogazione del gruppo “Garda Futura”.
Il ‘Corriere della Sera’ ha ricostruito la vicenda e ripreso le dichiarazioni. Il gruppo ha evidenziato come la spiaggia del Corno sia già da anni oggetto di interventi costosi da parte del Comune per arginare i danni causati dall’erosione. La risposta ufficiale di Navigarda è arrivata tramite il direttore, Alessandro Acquafredda, che ha spiegato come le disposizioni relative alla protezione della fascia costiera, ai divieti di navigazione e ai limiti di velocità non si applicano alle unità che effettuano servizio pubblico di linea.
Navigarda, in quanto gestore del trasporto pubblico sul lago di Garda, non è quindi soggetta a tali vincoli, validi invece per le imbarcazioni private o da diporto. Il ‘Corriere’ ha poi ripreso le parole di Navigarda in merito: “La legge interregionale del novembre 2002, che disciplina la navigazione sul lago, stabilisce all’articolo 15 che le disposizioni relative alla protezione della fascia costiera, ai divieti di navigazione e ai limiti alla circolazione non si applicano alle unità in servizio di trasporto pubblico di linea.”
Acquafredda ha inoltre precisato che lo svolgimento in sicurezza delle attività sportive e ricreative, anche se rivolte a minori, non può essere posto a carico della compagnia di navigazione. “Lo svolgimento in sicurezza delle attività sportive e ricreative, in particolare se rivolte a minori, non può essere in alcun modo trasferito aprioristicamente a questa Navigazione, la quale svolge un servizio pubblico essenziale secondo orari e punti di approdo autorizzati per legge” si legge sul sempre ‘Corriere’.
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