Questo sito contribuisce all’audience di

Virgilio InItalia

Scia luminosa in cielo in Italia: cos'è e cosa c'entra Elon Musk

In molti hanno segnalato di aver visto in cielo ieri sera una strana scia di luci: cos'era e cosa c'entra il progetto Starlink di Elon Musk

Pubblicato:

Martina Bressan

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Osservare il cielo è da sempre un’esperienza capace di suscitare meraviglia ma spesso anche molte domande. Proprio ieri sera, 10 settembre 2025, poco dopo le 20:30 molti cittadini hanno notato un suggestivo “trenino di luci” che si muoveva da sud-ovest verso nord.

Sui social network si sono moltiplicate le domande e le foto, con teorie che andavano dagli avvistamenti UFO a ipotetici fenomeni atmosferici. In realtà, come spesso accade, la spiegazione è più semplice e riguarda l’avanzata tecnologia spaziale.

Cos’era la scia luminosa che molti hanno visto in cielo

Negli ultimi mesi, gli italiani hanno avuto la possibilità di assistere a fenomeni astronomici e celesti spettacolari: dall’eclissi con la cosiddetta luna di sangue fino alla comparsa di insolite scie luminose che hanno attraversato la volta celeste. Ieri sera, ad esempio, in molti hanno visto una scia di luci che verso le 20:36 si spostava compatto. Quella lunga scia luminosa che ha destato stupore non era altro che un gruppo di satelliti della costellazione Starlink. Starlink è il grande progetto di SpaceX, l’azienda fondata da Elon Musk nel 2002, che ha l’obiettivo di creare una rete globale di Internet ad alta velocità.

Starlink funziona grazie a una costellazione di satelliti in orbita terrestre che consente di fornire connessione Internet soprattutto nelle zone rurali e geograficamente isolate, dove le infrastrutture tradizionali risultano inesistenti o poco affidabili. Ogni lancio porta in orbita da 15 a oltre 50 satelliti, che nei primi giorni si muovono allineati, dando vita al caratteristico “treno di luci” spesso ben visibile anche a occhio nudo.

In Italia, il passaggio del 10 settembre è stato osservabile con estrema chiarezza perché le condizioni atmosferiche erano favorevoli. Ma questa non è stata la prima volta che il fenomeno è stato visibile in Italia. A supporto degli appassionati di astronomia e dei semplici curiosi, esiste anche l’app FindStarlink, che permette di sapere in anticipo quando e da dove sarà possibile osservare il passaggio dei satelliti.

I satelliti artificiali: utili ma problematici

Ma se lo spettacolo affascina grandi e piccoli, è bene ricordare che dietro queste luci scintillanti c’è anche un lato meno poetico. Il proliferare dei satelliti artificiali rappresenta infatti una forma di inquinamento luminoso sempre più grave per i cieli notturni. Anche quando non sono visibili a occhio nudo, la loro luminosità può compromettere seriamente le osservazioni astronomiche, contaminando i dati raccolti dai telescopi professionali in tutto il mondo.

La questione, però, solleva anche altri interrogativi importanti. Oggi in orbita ci sono già migliaia di satelliti Starlink, ma SpaceX prevede di estendere ancora di molto la costellazione. Numeri enormi, che potrebbero cambiare per sempre il modo in cui guardiamo il cielo notturno.

Gli astronomi temono soprattutto due conseguenze. In primo luogo, il bagliore dei satelliti rischia di cancellare la visione naturale delle stelle, trasformando il firmamento in un mosaico di scie artificiali. In secondo luogo, c’è il rischio di collisioni. L’aumento di oggetti in orbita accresce la probabilità di incidenti tra satelliti, che potrebbero generare frammenti pericolosi.

Per rispondere alle critiche, SpaceX ha già sperimentato soluzioni come DarkSat e VisorSat, satelliti con superfici scure o schermature che riducono la riflessione della luce solare. Inoltre, tutti i satelliti sono progettati per deorbitare entro cinque anni in caso di guasto, riducendo così la possibilità di creare detriti spaziali permanenti.