Il voltone del potestà, una trovata geniale all'epoca della peste
Ci si parlava da un angolo all'altro della piazza per proteggersi dalle malattie, questo avveniva in una delle piazze di Bologna.
Su Piazza Maggiore, si affaccia il palazzo del Podestà, eretto nel 1200 perché fosse sede del podestà che qui svolgeva le sue funzioni pubbliche. L’edificio è imponente e composto, nella parte bassa, da un voltone dove si incrociano due importanti strade della città. Nella parte alta del palazzo, invece, svetta la torre dell’Arengo, di forma quadrangolare realizzata in cotto risalente al 1259. Qui, due secoli dopo venne collocata la campana che avvertiva i cittadini in caso di eventi straordinari. In quella stessa occasione l’aspetto romanico dell’edificio fu rinnovato e sostituito con decorazioni e ornamenti tipicamente rinascimentali.
Il palazzo ha, però, una caratteristica unica nel suo genere. Il voltone è decorato da due imponenti costoloni che partendo dai quattro angoli si congiungono proprio nel mezzo. Questo tipo di struttura crea una sorta di “telefono senza fili”. Infatti, posizionandosi in un angolo si riesce a sentire la voce sussurrata della persona che parlerà dall’angolo opposto. La tecnica utilizzata aveva una funzionalità importantissima: durante le epidemie di peste, il cui apice si raggiunse in epoca medievale, in questo modo era possibile per gli infetti ricevere la confessione religiosa senza rischiare di contagiare i sacerdoti.
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