Il francobollo più raro d'Italia va all'asta: quanto costa
Finisce all'asta il francobollo più raro d'Italia, un antico esemplare del Regno di Sicilia stampato in azzurro invece che in giallo: quanto costa

Il francobollo più raro d’Italia finisce all’asta: si tratta di un esemplare del Regno di Sicilia stampato in azzurro invece che in giallo, un classico errore di colore che ha contribuito a renderlo ancora più prezioso e ambito tra i collezionisti.
All’asta il francobollo più raro d’Italia: quanto costa
L’asta è in programma il 16 e il 17 dicembre 2025: si terrà tra Milano e Parigi, in collaborazione fra la casa d’aste Il Ponte e Millon Auction Group. Come riferito da ‘Repubblica’, la base di partenza per accaparrarsi il rarissimo francobollo parte da 250.000 euro, ma la stima arriva fino a 500.000 euro.
I collezionisti di tutto il mondo proveranno a portarsi a casa il francobollo del Regno di Sicilia, uno degli antichi Stati Italiani prima dell’unificazione: un francobollo da 1/2 grano stampato in azzurro invece che in giallo, per quello che è un classico errore di colore.
L’esemplare in questione risale al 1859 e sulla carta è raffigurato il profilo di Ferdinando II di Borbone: di quel francobollo ne venne stampato con il colore sbagliato almeno un foglio che fu poi distrutto, tranne qualche esemplare, forse trafugato nel corso di qualche frode postale.
Della singolarità dell’affrancatura, alla fine del XIX, se ne avvide casualmente il cavaliere Sebastiano Cultrera Ascenzo di Montesano, erede del destinatario di una lettera: come raccontato da ‘Il Ponte’, staccò il meno bello dei due francobolli e lasciò l’altro al suo posto, sul frammento in seguito diventato parte di famose collezioni, come quella del Barone Ferrari de la Renotiere.
La storia di Ferdinando II di Borbone e gli altri francobolli all’asta
Sull’ambitissimo francobollo che finirà all’asta il 16 e 17 dicembre è raffigurato Ferdinando II di Borbone, conosciuto anche come Ferdinando II delle Due Sicilie: è stato il re del Regno delle Due Sicilie dal 1830 fino alla sua morte, avvenuta a Caserta nel 1859.
Salito al trono in giovane età dopo la scomparsa del padre Francesco II, è passato alla storia per essere stato l’autore di un radicale processo di risanamento delle finanze del Regno che sotto il suo dominio conobbe una serie di riforme burocratiche e diverse innovazioni in campo tecnologico, su tutte la ferrovia Napoli-Portici, la prima in Italia.
Quello di Ferdinando II è sicuramente il più ambito tra i tanti francobolli che verranno battuti all’asta, ma con lui ci saranno anche rarità eccezionali con alti valori di mercato. Tra i lotti, per esempio, una busta da Pontremoli per Genova, illustrata a piena pagine del catalogo Sassone e considerata universalmente come la più spettacolare affrancatura del Ducato di Parma, un vero e proprio capolavoro di composizione.
Le attenzioni di molti collezionisti saranno rivolte anche a una rara affrancatura del Regno Lombardo-Veneto di una lettera spedita da Verona e Milano che nel catalogo Sassone viene descritta come una tra le “maggiori rarità”: stando a quanto si legge su ‘Repubblica’, si tratta di tre esemplari del 30 centesimi bruno della prima emissione, affiancati a due esemplari del 10 soldi bruno della seconda, una combinazione possibile esclusivamente nei brevi mesi di novembre e dicembre del 1858, quando la coesistenza delle due tirature ha consentito accostamenti oggi introvabili.
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