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Estate da record o flop? Cosa dicono i dati sul turismo in Italia

Pubblicato:

Valentina Alfarano

Valentina Alfarano

Editor & Coach Letterario

Lavorare con le storie è la mia missione! Specializzata in storytelling di viaggi, lavoro come editor di narrativa e coach di scrittura creativa.

L’estate italiana 2025 ha acceso un acceso confronto tra chi parla di stagione da record e chi, al contrario, segnala cali evidenti nelle presenze: una discrepanza che ha alimentato un dibattito serrato, in cui si intrecciano dati, percezioni e considerazioni politiche.

Perché i dati sul turismo stanno dividendo esperti e operatori

Da una parte, le previsioni di Confcommercio hanno descritto agosto come un mese particolarmente favorevole per il comparto turistico; dall’altra, le immagini di stabilimenti balneari poco frequentati e le testimonianze di categorie del settore hanno offerto un quadro meno ottimistico per questa estate italiana 2025.

Secondo l’Osservatorio Turismo di Confcommercio, il mese di agosto si profilerebbe come uno dei più positivi degli ultimi anni: le stime indicherebbero milioni di italiani in viaggio, con una spesa media significativa e un’ampia preferenza per le mete nazionali. Il governo ha accolto con favore queste previsioni, presentandole come segnale di un settore in salute.

Parallelamente, alcune associazioni di categoria hanno segnalato cali del 15–30% rispetto al 2024 nelle presenze in spiaggia e nei consumi collegati, una tendenza che, secondo diversi operatori, potrebbe essere legata all’aumento dei costi per i servizi balneari. In rete, l’argomento ha trovato eco anche tra personaggi pubblici, alimentando discussioni sui prezzi praticati nelle località turistiche.

Come riportato su ‘Open’, è stato osservato che “Le famiglie non hanno soldi, non sanno come arrivare a fine mese, mutui e bollette insostenibili. E ovviamente la gente si vede costretta a tagliare svago e tempo libero”. Un’interpretazione che sposterebbe l’attenzione non solo sui listini, ma anche sulle difficoltà economiche generali, con conseguente riduzione delle spese non essenziali.

Quali sono i dati del turismo in italia

Le rilevazioni delle associazioni dei consumatori hanno evidenziato aumenti consistenti rispetto agli anni precedenti: +35,9% per i voli nazionali, +10,9% per i traghetti, +9,9% per i noleggi auto, +6% per case vacanza e strutture ricettive. Incrementi più contenuti, ma comunque presenti, hanno riguardato stabilimenti balneari e piscine.

Un’analisi di Assoturismo-Confesercenti ha stimato, tra giugno e agosto, circa 110 milioni di presenze complessive sulle spiagge italiane, con un incremento di appena l’1,1% rispetto all’estate precedente. A incidere positivamente sarebbe stato soprattutto l’arrivo di turisti dall’estero, cresciuti dell’1,8%, in particolare da Francia, Germania e Paesi Bassi. In alcune aree costiere, gli stranieri hanno rappresentato oltre la metà dei visitatori, come in Romagna e in alcune zone della Sardegna.

Sul fronte politico, la narrazione si è ulteriormente polarizzata. Il dibattito si è acceso dopo un servizio del Tg1 in cui si mostrava un’affluenza elevata sulle spiagge italiane, parlando di “tutto esaurito”. Sempre su ‘Open’ si legge che le opposizioni (Pd, M5s e Avs) hanno accusato la Rai, che  di “dipingere ancora una volta un Paese che non c’è”, sottolineando che “sempre più italiani rinunciano alle vacanze” e che “per molti anche noleggiare un ombrellone in spiaggia è diventato un lusso”.

Dal lato opposto, sempre secondo Open, Gianluca Caramanna, responsabile del turismo per Fratelli d’Italia, ha definito la vicenda un’”ennesima stucchevole polemica della sinistra, alimentata dai suoi media di riferimento”.

Il presidente della commissione Turismo del Senato, Luca De Carlo, ha invece indicato come la montagna abbia registrato dati molto positivi: “Complessivamente, per l’estate in montagna, si stimano oltre 6,8 milioni di arrivi (+4,8% rispetto all’estate 2024), con il Trentino-Alto Adige che detiene la leadership di saturazione”, seguito da Valle d’Aosta e Abruzzo.

In attesa dei dati definitivi di settembre, la stagione 2025 rimane difficile da incasellare in una definizione univoca e la risposta definitiva alla domanda se sia stata un’estate da record o un flop, dunque, dovrà attendere ancora qualche settimana.