Caro caffè, il bar italiano che accetta il baratto come pagamento
Per combattere il caro caffè in Italia, un bar di Venafro in Molise ha lanciato un'iniziativa veramente singolare: accetta il baratto come pagamento

In Italia c’è un locale che accetta il baratto come pagamento per il caffè: si trova a Venafro, paese in provincia di Isernia, e ha lanciato questa iniziativa per combattere i rincari.
Il bar in Italia che accetta il baratto come pagamento per il caffè
La situazione legata al prezzo del caffè in Italia non è delle migliori: da diversi mesi, per una serie di fattori, esercenti e clienti stanno facendo i conti con rincari che hanno visto salire i costi alle stelle. Ma c’è chi ha aguzzato l’ingegno per combattere questa sorta di “emergenza”.
Da alcuni mesi, alla caffetteria Don Antò di Venafro, si può pagare una tazzina di caffè con il baratto: Ida Di Ciacco, titolare dell’insegna insieme al marito Moreno Spada, ha raccontato l’iniziativa in un’intervista concessa ai microfoni del ‘Corriere della Sera’.
“Un’iniziativa che abbiamo lanciato da pochi mesi, il ‘Bar-atto‘, accettiamo prodotti gastronomici in cambio del caffè – ha spiegato la titolare – sono state le persone anziane che frequentano la nostra caffetteria a farci venire l’idea. A Venafro ci sono molti contadini che spesso ci regalavano i frutti della loro terra e per sdebitarci gli offrivamo la colazione. Abbiamo deciso di estendere il baratto a chiunque voglia.
Ora a farne uso sono soprattutto gli studenti universitari. Poco distante da una delle due nostre sedi c’è un polo universitario, gli studenti ci portano prodotti da ogni parte d’Italia. Barattiamo il caffè con la ‘nduja che arriva dalla Calabria, i cannoli dalla Sicilia, la mozzarella dalla Campania o lo zafferano dalla Lombardia, è bellissimo vedere come aumenta la socialità che ruota intorno a una semplice tazzina”.
Le altre iniziative: tazzina da casa e stop al monouso
Quella legata al baratto non è l’unica iniziativa lanciata dal bar di Venafro per combattere il caro caffè. Come raccontato dalla titolare, in principio hanno deciso di abbassare i prezzi per i clienti che si portano la tazzina direttamente da casa, una decisione che consente anche al locale di risparmiare:
“Come prima iniziativa abbiamo deciso che, per i clienti che portano da casa la tazzina in ceramica, il caffè costa 50 centesimi, invece di 1,20 euro. Ma il risparmio non è solo per loro. Abbiamo abolito il monouso e non dobbiamo lavare le tazzine riutilizzabili. Questo si muta per noi in risparmi sul consumo dell’elettricità, del detersivo, dell’acqua e del packaging usa e getta. Il cliente, invece, con una piccola monetina non rinuncia ad assaporare la miscela del bar che, si sa, è più buona”.
Sul caro caffè nel nostro Paese, la titolare ha spiegato come l’aumento dei prezzi vada a impattare sull’attività: “Tutti gli aumenti, dalla miscela all’elettricità, passando per il monouso e i solventi, stanno obbligando noi imprenditori ad alzare i prezzi dei prodotti che serviamo per sostenere tutte le spese che girano intorno alla loro preparazione”.
I prezzi del caffè in Italia stanno aumentando da diversi mesi e le previsioni non sono incoraggianti: in breve tempo il costo medio di una tazzina potrebbe arrivare a quota 2 euro e in alcuni casi anche superarla.
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