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Una tempesta di polvere del Sahara ha ricoperto la Sardegna

La polvere del Sahara ricorpre la Sardegna: il fenomeno atmosferico visibile anche dal satellite mostra l’isola avvolta da una nube lattiginosa

Pubblicato:

Valentina Alfarano

Valentina Alfarano

Editor & Coach Letterario

Lavorare con le storie è la mia missione! Specializzata in storytelling di viaggi, lavoro come editor di narrativa e coach di scrittura creativa.

Sardegna e polvere del Sahara nella foto satellitare

C’è un’immagine che, nelle ultime ore, ha attirato l’attenzione di meteorologi, appassionati e semplici curiosi: un velo lattiginoso ha attraversato il Mediterraneo, raggiungendo la Sardegna e alterandone colori e profili. Nei giorni scorsi, infatti, sull’isola si è verificato un episodio atmosferico insolito, legato al trasporto di polvere sahariana, un fenomeno che ha trovato conferma anche attraverso osservazioni satellitari diffuse dagli enti europei.

Cosa ha provocato l’ondata di polvere del Sahara in Sardegna

Secondo quanto ricostruito dai centri di monitoraggio, una massa compatta di particelle desertiche ha attraversato il Mediterraneo occidentale nella giornata del 14 novembre, raggiungendo la Sardegna da sud e coprendone in parte la superficie. Il fenomeno ha avuto origine nel Nord Africa, dove si sono create condizioni atmosferiche favorevoli al sollevamento delle polveri.

L’ondata è stata alimentata da una configurazione meteorologica caratterizzata da un’area di bassa pressione sul Sahara, capace di sollevare grandi quantità di sabbia, e da venti meridionali come lo Scirocco che hanno trasportato il pulviscolo verso il Mediterraneo e fino all’isola. Le condizioni di stabilità atmosferica presenti sul bacino hanno poi permesso alla nube di restare sospesa per diverse ore prima di essere gradualmente rimossa dalle precipitazioni.

L’arrivo della polvere del Sahara è stato documentato con precisione il giorno successivo dal satellite Sentinel-3 del programma europeo Copernicus, che ha registrato un’immagine ad alta definizione del fenomeno in movimento verso nord. I dati raccolti dai sistemi di osservazione sono fondamentali per valutare l’impatto del trasporto di polveri sulla qualità dell’aria e per aggiornare i modelli di previsione che riguardano questi episodi.

L’evento del 14 novembre conferma quanto i venti provenienti dal Nord Africa possano influenzare i cieli italiani, soprattutto in presenza di configurazioni atmosferiche favorevoli. Episodi analoghi si erano verificati anche nei mesi scorsi, quando la Sardegna e parte del Sud Italia erano state ricoperte da un velo simile di pulviscolo desertico.

L’immagine satellitare della Sardegna coperta dalla polvere sahariana

L’immagine diffusa nei giorni scorsi mostra con estrema chiarezza l’estensione della nube di polvere e ritrae il momento in cui la tempesta di polveri sahariane ha raggiunto la Sardegna durante il suo percorso verso nord.

Nella foto, il profilo dell’isola appare avvolto da una coltre chiara e compatta, elemento che ha permesso agli esperti di individuare la traiettoria del pennacchio lungo tutto il settore orientale.

Come riportato su ‘Ansa’, gli specialisti dell’osservazione terrestre hanno descritto così lo scenario: “uno spesso strato di polvere sahariana si estende verso nord, oscurando parzialmente le isole della Sardegna (a sud e della Corsica a nord)”.

Proseguono con la descrizione: “I toni rossastri sulla terraferma, tipici delle composite in falso colore al vicino infrarosso, evidenziano la vegetazione e i terreni nudi, mentre lo strato chiaro e lattiginoso che si estende sul mare e sulle coste corrisponde alle polveri minerali in sospensione. Il pennacchio è particolarmente evidente lungo le coste orientali di entrambe le isole, formando una fascia continua e nebulosa che si estende sul Mar Tirreno”.

Le stesse fonti hanno poi precisato che i dati raccolti saranno utili per sostenere gli studi sull’impatto atmosferico e per “supportando i sistemi di allerta per le regioni regolarmente interessate dal trasporto di polvere sahariana”.