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Quando e come vedere la Cometa Atlas dall'Italia

La cometa Atlas si avvicina alla Terra a dicembre e dall’Italia sarà possibile osservarla di notte con binocolo o telescopio in condizioni di visibilità

Pubblicato:

Valentina Alfarano

Valentina Alfarano

Editor & Coach Letterario

Lavorare con le storie è la mia missione! Specializzata in storytelling di viaggi, lavoro come editor di narrativa e coach di scrittura creativa.

In questi giorni che precedono il Natale, un corpo celeste proveniente dallo spazio interstellare sta attraversando il cielo terrestre: è la cometa Atlas, che, per un breve periodo, sarà osservabile anche dall’Italia prima di proseguire il suo viaggio nello spazio profondo. Ecco perché il suo passaggio dall’Italia è un evento così raro e destinato a non ripetersi.

Cos”è la cometa Atlas e perché è così rara

La cometa conosciuta come 3I/Atlas è stata individuata all’inizio dell’estate da una rete di telescopi automatici dedicati al monitoraggio del cielo. Fin dai primi calcoli orbitali, gli astronomi hanno compreso che la sua traiettoria non era compatibile con quella degli oggetti nati attorno al Sole.

I dati raccolti hanno infatti indicato un’origine interstellare, rendendola soltanto il terzo corpo di questo tipo mai osservato mentre attraversa il nostro Sistema Solare.

Nel corso dei mesi successivi alla scoperta, numerosi osservatori terrestri e spaziali hanno seguito l’evoluzione della cometa. Le immagini e le analisi spettroscopiche hanno permesso di studiarne la composizione, e hanno rivelato l’emissione di molecole complesse liberate dalla chioma man mano che il nucleo si è riscaldato avvicinandosi al Sole.

Tra queste sostanze sono state individuate anche componenti chimiche considerate fondamentali nei processi che, su scala cosmica, possono essere collegati all’origine della vita.

Un aspetto che ha suscitato particolare interesse è stato il cambiamento di luminosità e colore osservato dopo il passaggio al perielio, avvenuto alla fine di ottobre.

Le osservazioni hanno mostrato una tonalità verdastra sempre più evidente, attribuita alla presenza di carbonio biatomico che, interagendo con la radiazione solare, emette luce in una specifica banda dello spettro visibile, un comportamento tipico di alcune comete attive e rappresenta un segnale della dinamica interna del nucleo.

Quando vedere la cometa Atlas in Italia e come

Il 19 dicembre la cometa raggiungerà la minima distanza dalla Terra, passando a circa 270 milioni di chilometri, una misura che garantisce la totale sicurezza del transito ma che, allo stesso tempo, consente osservazioni dettagliate.

Per la comunità scientifica questo momento rappresenterà un’opportunità preziosa per raccogliere il maggior numero possibile di dati prima che l’oggetto interstellare si allontani definitivamente.

Dal punto di vista degli osservatori italiani, il passaggio della cometa Atlas offrirà una finestra temporale interessante, concentrata nelle ore notturne e nelle prime luci dell’alba.

Le condizioni ideali per l’osservazione richiederanno cieli limpidi, lontani dall’inquinamento luminoso delle grandi città, e una buona visibilità dell’orizzonte. In queste situazioni, l’oggetto probabilmente risulterà individuabile come una macchia luminosa diffusa, più evidente con l’ausilio di strumenti ottici.

Per chi desidera tentare l’osservazione diretta, non sarà necessario disporre di apparecchiature professionali: un binocolo di buona qualità o un telescopio amatoriale si riveleranno sufficienti per distinguere la chioma della cometa e, in alcuni casi, accennare la presenza della coda.

Accanto all’osservazione dal vivo, il passaggio della cometa si potrà seguire anche attraverso dirette online organizzate da progetti di divulgazione astronomica, promosse per permettere a un pubblico più ampio di assistere al transito, offrendo spiegazioni accessibili e immagini in tempo reale catturate da telescopi situati in località strategiche.

Dopo il 19 dicembre, la cometa inizierà progressivamente ad allontanarsi, diminuendo lentamente di luminosità. Un comportamento che ricorda come, negli ultimi mesi, il cielo abbia offerto più di un appuntamento da segnare in calendario, tra passaggi fugaci e configurazioni rare, come l’allineamento planetario osservato all’inizio del 2025.