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Perché il villino di Giorgia Meloni a Roma è al centro di un caso

Perché il villino di Giorgia Meloni a Roma è al centro di un caso: il lungo post sui social da parte del deputato dei 5 Stelle Agostino Santillo

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Giorgia Meloni

Un’abitazione di Giorgia Meloni a Roma è diventata un caso per via del lungo post pubblicato sui social da Agostino Santillo, con cui il deputato del Movimento 5 Stelle ha annunciato la volontà di presentare un’interrogazione sui lavori e l’accatastamento di una casa acquistata dal Presidente del Consiglio.

Perché la villa di Giorgia Meloni è un caso

La questione legata al villino di Giorgia Meloni a Roma è stata sollevata da Santillo, Vicepresidente Commissione Ambiente e Camera, Tesoriere del Gruppo Movimento 5 Stelle alla Camera e componente del Comitato per i rapporti territoriali del partito.

Il lungo post su Facebook inizia così: “Depositerò presto un’interrogazione sui lavori e l’accatastamento della villa acquistata dalla Premier, poiché emergono dettagli piuttosto opachi e ambigui sulla residenza di 347 mq con 1.000 mq di giardino con piscina acquistata per circa 1,2 milioni di euro. Un’operazione alquanto rara nel suo genere”.

I dubbi di Santillo del Movimento 5 Stelle

Secondo Santillo: “Meloni ha rilevato la villa pattuendo lavori di ristrutturazione, inclusi interventi di efficientamento energetico, a carico dei venditori. Dunque, lavori per circa 300 mila euro sostenuti dai venditori ma a totale beneficio della Premier, che in virtù di un atto di immissione in possesso anticipato è andata ad abitare nella villa prima ancora di diventarne proprietaria. Per capirci, ha traslocato nella villa a giugno 2024, prima del rogito fatto a dicembre, come poi ci ha confermato il ministro Ciriani”.

Il deputato del Movimento 5 Stelle, sui social, ha chiesto: “Ma quanti comuni mortali riescono a farsi ristrutturare la casa dal venditore? Altro punto cruciale è l’accatastamento: la villa, inizialmente A/7 (villino), dopo i lavori che hanno portato a un sensibile aumento di superficie, vani e rendita catastale, è stata mantenuta come A/7 dai venditori, nonostante la presenza della piscina, l’aumento delle dimensioni e il carattere di “lusso” suggerissero un più coerente accatastamento come A/8 (villa), che avrebbe comportato oneri fiscali ben più alti per l’acquirente”.

La richiesta del deputato

Nel lungo post social, Santillo ha poi scritto: “La situazione si fa sempre più ingarbugliata, e l’interrogazione delle opposizioni a marzo 2025 che chiedeva lumi sull’eventuale utilizzo di soldi pubblici e fruizione di bonus edilizi è stata elusa dal ministro Ciriani con una non-risposta sull’assenza di impegno di denaro pubblico”.

Chiusura dedicata a una richiesta da parte del deputato: “Andrò fino in fondo a questa storia e chiederò al Governo ulteriori spiegazioni per capire se la ristrutturazione della villa sia stata effettuata con l’uso di bonus edilizi di cui la Meloni ha indirettamente beneficiato, e se il nuovo accatastamento come A/7 sia regolare, soprattutto considerando se l’immobile presenta un pregio oltre l’ordinarietà. Anche da questa classificazione la Premier avrebbe comunque indirettamente beneficiato, pagando meno tasse del dovuto”.

L’abitazione di Roma al centro della vicenda è stata acquistata dalla Premier nel 2023: il suo accatastamento è stato oggetto di un’inchiesta di ‘Domani’ a cui ha fatto seguito il post su Facebook di Santillo. In precedenza, sulla questione tornata di stretta a c’era stata anche un’interrogazione parlamentare da parte dei deputati di Italia Viva, Maria Elena Boschi e Francesco Bonifazi.