Quante sono le miniere d'oro in Italia e dove si trovano
Alla scoperta delle miniere d'oro italiane: quante sono, dove si trovano le più importanti e per quali motivi non viene più estratto nel nostro Paese

Forse non tutti sanno che l’Italia ha un territorio con diverse miniere d’oro: secondo i dati del database GeMMA dell’Ispra, aggiornato al 2024, i siti minerari italiani sono più di 3.000, con ben 51 miniere aurifere commerciali. Di queste la maggior parte si trova al Nord in zone alpine, ma ce n’è una anche in Sardegna.
Quante sono le miniere d’oro in Italia e dove si trovano
Come detto sono le miniere d’oro esistite in Italia, Paese dove non si estrae più dal 2009 ma che era arrivato a estrarre anche fino a 580 chili di oro puro all’anno nei periodi di massima produttività. Le miniere principali si trovano, anche se è più giusto dire si trovavano, in Piemonte, in Valle d’Aosta e in Sardegna.
Il Piemonte è stata storicamente la regione più importante d’Italia per l’estrazione dell’oro: il complesso minerario di Pestarena è considerato il più importante del Paese e si trova alle pendici del Monte Rosa, nel Comune di Macugnaga. Nel 1961 si verificò un incidente che costò la vita a quattro minatori: le attività estrattive, in seguito, furono sospese, nonostante le concessioni minerarie siano valide formalmente fino al 2050.
L’altra miniera aurifera piemontese è quella della Guia: è il primo sito italiano in cui venne estratto l’oro industrialmente, pratica che risale al 1710. In base a diversi reperti storici, il giacimento aurifero doveva essere noto già in epoca romana.
Un ulteriore sito minerario dove si estraeva oro si trova in Valle d’Aosta: Chamousira Brusson in Val d’Ayas, uno dei più importanti giacimenti auriferi del settore occidentale delle Alpi. Qui l’oro è stato rinvenuto in maniera particolare all’interno di vene di quarzo in rocce metamorfiche.
La quarta miniera d’oro tra le più significative d’Italia è quella di Furtei, in Sardegna: si tratta dell’unico sito aurifero posto al di fuori dell’area alpina e del Nord Italia. Questo giacimento venne individuato tra il 1988 e il 1991: negli anni successivi vennero estratte circa cinque tonnellate d’oro ma anche seimila tonnellate d’argento e oltre ventimila tonnellate di rame.
Perché non si estrae più oro in Italia
Sono diverse le ragioni per cui in Italia non si estrae più oro, a cominciare da una questione di rendimento: nei filoni del Monte Rosa, per esempio, il contenuto di oro per tonnellata di roccia (indicato come tenore) è modesto. In generale nel nostro Paese il valore varia da qualche grammo a poche decine di grammi: cifre troppo basse se si aggiungono i costi di estrazione, trasporto e lavorazione.
A incidere in maniera negativa sul settore dell’estrazione nelle miniere aurifere è la loro posizione: molte si trovano ad altitudini elevate che superano anche i 2.000 metri dal livello del mare, rendendole difficili da raggiungere.
C’è poi la questione legata all’utilizzo di sostanze chimiche nei processi di estrazione o separazione, come l’arsenico e il cianuro: l’uso di tali sostante non è esente da rischi e rispetto al passato, le normative ambientali di oggi sono diventate più rigide e i controlli più severi. I tempi per ottenere i permessi e le autorizzazioni, inoltre, si sono allungati: ciò ha aumentato la sicurezza ma anche i costi.
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