Milioni di formiche nel mare del Salento: la scoperta inquietante
Nel mare del Salento, più precisamente a Santa Maria di Leuca, sono state rinvenute molte formiche che galleggiavano creando una sorta di tappeto

Il Salento, con le sue acque cristalline e le spiagge da cartolina, è da anni una delle mete più ambite del turismo estivo in Italia. Non è raro che i turisti restino incantati dalle grotte marine, dalle scogliere e dalle insenature suggestive. In questi giorni, questa famosa zona pugliese non è finita sui giornali per le bellissime spiagge o l’accoglienza turistica, ma per una scoperta particolare. Nelle acque del mare sono state rinvenute milioni di formiche che galleggiavano, un’immagine che ha lasciato sorpresi molti.
Formiche trovate nel Mare del Salento
La vicenda delle formiche rinvenute è avvenuta a Santa Maria di Leuca, punta estrema della Puglia e meta frequentata ogni anno da migliaia di turisti. Durante un’escursione in barca nei pressi della celebre Grotta del Soffio, Valentino Pizzolante, operatore turistico e creatore di contenuti social, si è imbattuto in una scena sorprendente: milioni di formiche galleggiavano sul mare, creando una sorta di tappeto scuro che copriva parte della superficie.
Pizzolante ha ripreso l’evento in un video pubblicato sulla sua pagina Instagram Salento Sud, che conta oltre 20mila iscritti. Il contenuto ha rapidamente superato le 24 mila visualizzazioni e ha raccolto anche molti like e commenti. Gli esperti locali non hanno tardato a proporre le prime ipotesi, alcune delle quali sono state condivise dal ‘Quotidiano di Puglia’.
La spiegazione più plausibile è legata alle forti piogge che hanno interessato la zona nei giorni precedenti. Gli acquazzoni potrebbero aver distrutto numerosi formicai situati nell’entroterra, trascinando i piccoli insetti attraverso i corsi d’acqua fino al mare. Da lì, le correnti li avrebbero sospinti verso la costa, accumulandoli proprio nelle aree frequentate dalle barche turistiche.
Altri episodi simili avvenuti a Pesaro e Ostia
Quanto accaduto nel mare del Salento non è un episodio del tutto isolato. Fatti simili sono stati segnalati negli anni in altre località italiane, dalla spiaggia di Pesaro al litorale laziale. In particolare, a Pesaro lungo il litorale di ponente nel settembre 2024, la pagina Facebook ‘Radio Prima Rete’ ha raccontato l’avvenimento di un fatto simile a quello di Santa Maria di Leuca.
In quel caso due osservatori d’eccezione, lo scrittore e attivista ambientale Roberto Malini e l’artista Fabio Patronelli, avevano segnalato un’enorme distesa di formiche morte sul bagnasciuga. Una lunga scia scura, composta da milioni di insetti, si estendeva lungo la battigia. Malini e Patronelli avevano documentato la scena e ipotizzato una spiegazione legata a una combinazione di fattori.
Da un lato, le forti piogge e i fenomeni alluvionali, che avevano colpito la zona nei giorni precedenti, erano capaci di spazzare via interi formicai e trascinarli nei corsi d’acqua fino al mare. Dall’altro, un possibile volo nuziale tardivo delle formiche alate, evento che normalmente avviene in primavera o in estate, ma che quell’anno potrebbe essere stato posticipato a causa di un’estate particolarmente calda.
Il risultato è stato un accumulo senza precedenti di formiche, sia operaie sia alate, trasportate dalle onde e depositate sulla spiaggia. L’immagine, per quanto drammatica, è anche un importante segnale della natura: dimostra come gli ecosistemi siano sensibili alle variazioni climatiche e agli eventi meteorologici estremi.
I casi, però, non si esauriscono con quanto avvenuto nel Salento e a Pesaro. Nell’ottobre 2022, il litorale di Ostia era stato invaso da migliaia di formiche alate, molte delle quali morte o incapaci di volare. Un evento che, sebbene meno esteso degli altri citati, aveva sollevato diversi interrogativi e discussioni
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