Il destino del bistrot di Cannavacciuolo a Novara è stato svelato
Svelato il destino del bistrot di chef Cannavacciuolo a Novara: il locale cambierà gestione e verrà affidato a un altro grande nome del settore

Il bistrot di Antonino Cannavaccioulo a Novara cambia gestione: la trattativa con la nuova società destinata a subentrare è in dirittura d’arrivo. Il locale di piazza Martiri avrà una nuova gestione e un nuovo nome: un cambio epocale per una delle realtà più importanti del territorio.
Nuova gestione per il bistrot di Cannavacciuolo a Novara
L’ufficialità non è ancora arrivata, ma la trattativa, lunga e complessa, sarebbe ormai alle battute finali: a fare chiarezza sulla vicenda è stata Cinzia Primatesta, moglie dello chef Antonino Cannavacciuolo e manager del Gruppo di famiglia che vanta ristoranti e resort sparsi su tutto il territorio nazionale.
“Il bistrot Cannavacciuolo a Novara? Passiamo la mano a un ottimo ristoratore – le parole di Cinzia Primatesta riportate da ‘La Stampa’ – stiamo prendendo la migliore decisione per Novara e se non l’abbiamo ancora comunicata è perché non c’è nulla di definitivo”.
La manager, alla quale Antonino Cannavacciuolo ha dedicato la terza stella Michelin ottenuta con il ristorante di Villa Crespi a Orta San Giulio, ha voluto rispondere anche ad alcune critiche arrivate alla notizia del cambio di gestione, chiedendo rispetto verso chi ha creduto in Novara, investendo molto dal punto di vista economico e da quello umano e professionale.
La famiglia di Cannavacciuolo, che sta per aprire un nuovo locale all’aeroporto di Napoli, ha creduto fin da subito alla città di Novara, dove nel 2015 è stato aperto il bistrot a fronte di un investimento di circa due milioni di euro: il segno che sia Antonino che Cinzia hanno sempre avuto una grande considerazione del territorio novarese, una tappa importante di tutte le loro attività.
Il futuro del locale
L’ex sindaco di Novara, Massimo Giordano, ha manifestato le sue preoccupazioni per il cambio di gestione del bistrot di Cannavacciuolo: su Facebook ha pubblicato una foto che mostra il locale chiuso, definendolo “abbandonato”.
La risposta alle preoccupazioni non si è fatta attendere da Orta: “Abbiate fiducia e rispetto verso chi ha investito due milioni di euro per risanare un posto sia dal punto di vista strutturale che sotto il profilo energetico e della fama, dando tanto in quasi dieci anni alla città”.
Sono stati fatti molti esempi di come il Gruppo dello chef Cannavacciuolo abbia sostenuto sforzi economici importanti ma necessari per lo sviluppo del territorio, come quelli che hanno creato una sinergia tra il Bistrot e il teatro Coccia: l’abbattimento del muro che lo divideva dal foyer del teatro è diventato parte integrante dello storico Coccia, fondendosi anche con elementi moderni o che ricordano lo stesso teatro novarese.
Il bistrot di Cannavacciuolo, con la cucina affidata allo chef Vincenzo Manicone, nel 2019 ha ottenuto la stella Michelin, ponendo Novara sulla mappa dei ristoranti piemontesi di alto livello. La qualità, hanno assicurato da Orta, non si perderà in nessun caso con il cambio di gestione.
A subentrare nel locale novarese dovrebbe essere un personaggio molto apprezzato nel settore della ristorazione: si parla di un profilo adeguato per raccogliere il testimone da parte della famiglia di Antonino Cannavacciuolo, uno degli chef più seguiti d’Italia.
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